Nubifragio a Tortora. Naufragar m’è dolce in questa burocrazia

Nubifragio a Tortora. Naufragar m’è dolce in questa burocrazia

Articolo di Martino Ciano

Dai piani alti, quelli della corpulenta Regione Calabria, se ne lavano le mani, perché a quanto pare quanto accaduto il 13 ottobre 2022 a Tortora, il paesello nel quale abito da quasi quarant’anni, è stato brutto ma non bruttissimo. Eppure, il fiume d’acqua che se n’è andato a spasso per il Centro storico e per le frazioni montane ha provocato tre milioni di danni. E va bene, sono misteri della burocrazia, della valutazione tecnica e insindacabile composta da tante cose che noi comuni mortali non possiamo capire, ma solo subire.

Per la miseria, però, noi cittadini ci aspettavamo anche le lacrime dei politicanti che passeggiavano tra le rovine dicendo a tutti mai più certe cose, ci pensiamo noi. Infatti ci abbiamo creduto. Li aspettavamo, li volevamo immortalare con gli stivali di gomma impermeabili ai piedi, visto che la notizia è stata sparata sul web e sulle emittenti televisive nazionali. Uh che bello, il Centro storico di Tortora con tutte quelle auto accatastate. Invece, no. Purtroppo, è finito tutto in fretta, addirittura la mattina seguente il nubifragio c’è stato un sole caldo da Primavera inoltrata. Quindi, niente politici, niente foto e niente di niente, solo tanta gente che spalava e spalava, ma quella gente non ha fatto notizia. Che beffa!

Insomma, finisce così, il Comune deve fare tutto da solo, almeno per il momento. L’Ente ha deciso di rastrellare risorse dal suo già esiguo bilancio, tagliando qua e là, spegnendo anche le luci lungo le strade, secondo la formula un lampione acceso e uno spento, un lampione acceso e uno spento. Ma badate bene, i colletti bianchi della Regione hanno comunque lasciato una porta aperta, infatti ci hanno tenuto a specificare che non può essere avviato da subito l’iter amministrativo per la richiesta dello stato di calamità. Come a dire, aiutati che Dio ti aiuta! E chi è Dio in questo caso? Quello che viene a bussare a casa tua durante il periodo della campagna elettorale e che può fare miracoli. Pertanto, dovrebbe arrivare qualche finanziamento tra circa tre anni, un anno prima delle elezioni.

Intanto, mentre l’uomo prova a ricollocarsi in questo ambiente malsano con il clima impazzito, tra le piogge abbondanti e tra il fango che è diventato il trend del momento, lu paisi e le frazioni montane potrebbero spopolarsi ancora di più; ormai lì, neanche una strada sicura c’è rimasta e se pensi che ci devi vivere e ci devi anche crescere i figli, ci rifletti bene mille volte. Bella la natura, anche quando si arrabbia, ma l’abbandono proprio l’essere umano non lo sopporta. Non dico tanto, ma almeno la solidarietà di specie dovrebbe essere inserita tra i livelli essenziali di assistenza.

… dai tortoresi, fidiamoci dei tecnici regionali, il 13 ottobre 2022 è piovuto un po’ di più del solito, ma niente di irreparabile. Pensate, abbiamo avuto solo danni, neanche una vittima, quindi è andata benissimo.

Post correlati