L’ultima ombra

L’ultima ombra

Poesia e foto di Giuseppe Gervasi

Le gambe bucano
il pavimento sabbioso:
lunghe e nere.
Le mani pregano
il mare calmo al tramonto.
È una preghiera pagana,
rivolta al custode degli abissi.
È una preghiera al crepuscolo
verso il sole che non c’è più.
È una preghiera
rivolta alla luna a metà,
che non c’è ancora
ma ci sarà:
fedele al suo destino.
Esseri umani dubbiosi,
salutano l’ultima ombra della sera.
Allungata e piegata
scompare nella notte:
per dormire un po’,
per riposare un po’,
nell’attesa
di un altro passo
e della prima ombra del mattino.
Ecco una falce di luce,
che illumina il nero della notte:
dimora delle stelle,
culla per il sole,
sonno sognante
per incomprese creature.

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