Sublimazione fallita. Le sperimentazioni dei Metronautica

Recensione di Leonardo Ragozzino, dedicata all’album “Sublimazione fallita” dei Metronautica, Nusica.org, 2024
‘De la Musique Avant Toute Chose…’
Paul Verlaine
Questo è il primo verso dell’Art poétique (1884), in cui il grande poète maudit francese ci ricorda che l’arte dovrebbe essere soprattutto musicalità e uno stile inspiegabile, giocato su ritmi impari.
Mi è venuto in mente questo brevissimo verso del decadentismo simbolista francese, ascoltando l’ultimo lavoro di sperimentazione musicale del gruppo Metronautica, “Sublimazione fallita” per la trentatreesima produzione di Nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi.
Metronautica è una ensemble fondata dal trombettista Michele Tedesco e dal pianista Luca della Gasperina. Di Michele Tedesco avevo ascoltato e recensito con estremo piacere e interesse “Two and the Machine” e anche in quel caso mi ero imbattuto con grande sorpresa in un densissimo percorso musicale avant garde, dove coesistevano tanti spunti, che attivavano altrettante chiavi di lettura.
Nel caso di “Sublimazione fallita” la vertigine musicale, la sua assoluta autoconsistenza è portata alle estreme conseguenze, in un’arena caleidoscopica dove il suono è il protagonista e intraprende un suo speciale percorso onirico ed esoterico, dove l’arte è per l’arte, risponde a se stessa, gioca con i codici sonori per ribartarli e reinventarli.
È un costante gioco di de-centramento, che intende spiazzare per offrire il miele della mutevolezza, che a volte può essere dolce a volte amaro. Nella suite per sei strumenti, dove si susseguono brani non lunghi ma segmentati da atmosfere visionarie, spesso filmiche, è il battito pulsante della vita che irrompe per scuotere, per poi placarsi tra suoni delicati e lisergici dove spiccano il basso, la batteria, i fiati e i tappeti sonori elettronici.
Ci si può ritrovare tutto e il suo contrario, tanta musica colta del primo novecento, il freejazz, il jazzRock, il rumorismo Dada o l’atonalità di Arnold Schönberg; perché la componente distintiva di questo album è proprio la sua libertà artistica, che diventa quasi atto politico.
Se il titolo dell’opera è un neppure tanto velato richiamo a Freud, per cui la sublimazione è un modo in cui l’Io riduce l’ansia che può essere creata dalla spinta pulsionale, incanalando impulsi negativi e inaccettabili in comportamenti positivi e socialmente accettabili, allora la sfida di Metronautica è invece controvertire questo approccio (Sublimazione fallita), rendere perciò palese il proprio disadattamento ad una realtà, non rimuovere o disconoscere l’insostenibilità di certo presente ma attivare, performare le proprie irrisoluzioni, far viaggiare le proprie nebbie creative e trovare nuove libertà.
Chi sono i Metronautica?
Michele Tedesco ha 27 anni ed è un musicista di origini classiche passato poi al pop e al jazz, giungendo, infine, alla contemporanea. Partecipa a varie trasmissioni televisive sulle reti Rai, come prima tromba, e Mediaset. Suona con artisti italiani e stranieri tra cui Fabrizio Bosso, Mauro Beggio, Georgios Tsolis ,Maria Schneider e altri ancora. Incide album per Emme Records, New Interplenetary Melodies, Blue Serge, Cose Sonore, Sony Music, Dodicilune e altre. Finalista in diversi concorsi quali Chicco Bettinardi, Massimo Urbani,Roma Jazz Contest, Barga Jazz Contest. Partecipa a festival jazz nazionali ed internazionali quali Sile Jazz, Treviso Suona Jazz, Garda Jazz, Valdobbiadene Jazz e Inntoene Jazz. Sotto il profilo compositivo, le prime produzioni si ispirano ad un carattere di natura post- bop, per poi procedere verso composizioni da un sempre più sentito schema contrappuntistico, fuso a sonorità sia acustiche che elettriche con una, si potrebbe definire, quasi costante inclinazione per la musica seriale e atonale, frutto di una passione,nata durante gli studi pianistici, per autori come Arnold Schoenberg, Alban Berg e Anton Webern.
Luca Dalla Gasperina, nome d’arte Digi, scopre la passione per la musica fin dalla tenera età: fisarmonicista prima, pianista pop, rock e jazz poi, ama destreggiarsi fra vari stili pescando in maniera estemporanea dal proprio bagaglio culturale e musicale. Lo spazio lasciato all’improvvisazione è rilevante, nell’intento di dare sempre nuova vita alle esecuzioni. Attualmente è cantante e tastierista, oltre che compositore e arrangiatore, per Altera Nexa, progetto jazz-rock padovano, e pianista e compositore per Metronautica, quartetto post bop veneto.
Federico Lincetto, bassista e contrabbassista di provata esperienza musicale, approfondisce lo studio del basso elettrico con Alain Caron e Alessandro Fedrigo, e del contrabbasso con Francesco Angiuli e Marco Privato. Partecipa nel 2011 e nel 2017 ai seminari di Umbria Jazz Clinics, sotto la guida di Oscar Stagnaro, ricevendo nel 2017 il riconoscimento “Recognition of Outstanding Musicianship” dal Berklee College of Music (Boston). Nel 2022 arriva secondo al concorso “Bettinardi “di Piacenza con la formazione “Nameless Quartet”. Nel 2023 entra a far parte del progetto del pianista Marcello Tonolo “Italia Standard”. Attualmente si sta formando presso il conservatorio Pollini di Padova, con i docenti Marc Abrams, Andrea Lombardini, Marcello Tonolo, Michele Polga e Simone Graziano.
Thomas Osho Zausa ha iniziato a studiare musica all’età di 10 anni alle scuole medie. Inizia lo studio della batteria all’età di 12 anni, proseguendo gli studi privatamente con vari maestri fino all’età di 21 anni, quando si iscrive al corso accademico di batteria & percussioni jazz presso il conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Qui ha proseguito gli studi, diplomandosi nel 2024. Approfondisce ulteriormente la conoscenza dei vari strumenti attraverso lezioni, seminari e clinic di maestri italiani e internazionali. Nel 2022, con il progetto “Nameless Quartet”, vince il secondo premio nella sezione gruppi del Concorso nazionale jazz “Chicco Bettinardi” di Piacenza. Nel gennaio 2023 ha pubblicato il suo primo album con il progetto/quartetto “Metronautica” (prima “Nameless Quartet”). Nell’agosto dello stesso anno il progetto viene selezionato tra i quattro finalisti del concorso nazionale “Barga Jazz”. Dal 2020 svolge l’attività di insegnante in diverse scuole. Suona spesso in diverse formazioni, soprattutto in ambito jazzistico.