Post modernità: corso gratuito per una robusta e sana vanità

“Post modernità: corso gratuito per una robusta e sana vanità” è un articolo di Martino Ciano. In copertina un’immagine creata con l’intelligenza artificiale
Mi sono iscritto a un corso di post modernità. L’obiettivo è quello di darmi un’educazione confacente ai tempi che mi renda più bacchettone dei miei avi e, possibilmente, anche più credulone. La prima regola è “fare” senza domandarsi “come”. Tutto questo mi dovrebbe liberare dalla noia, dall’ozio, dallo sprecare risorse, dimostrando invece caparbietà, autorevolezza e capacità imprenditoriali.
Apprendere metodi e tecniche non serve: posso dire ciò che voglio, sparare alto per colpire basso, emulare la libertà di pensiero, farmi beffa di qualsiasi essere umano; posso immolare sull’altare della presunta verità, con tutte le relatività del caso, ogni conoscenza, ogni sapere antico e recente. Dio mio, quanta libertà ho. La tua Grazia risplende in me.
Come potete vedere, il corso di post modernità che sto frequentando sta solidificando la mia “autostima”.
La prima lezione è stata “Leggere senza capirci nulla” e ha avuto carattere teorico. La seconda invece è stata denominata “Scrivere del mondo ignorando ciò che contiene” e mi ha subito gettato sul campo. La terza è stata un toccasana, come le tecniche di respirazione che ti insegnano on line. Il titolo era intuitivo: “Istituzioni di verità personale, con specchio a fronte”.
La possibilità di masturbarmi davanti al mio riflesso, riconoscendo una positiva dipendenza verso me stesso, è stata una delle migliori tecniche di intromissione nella cosiddetta post modernità. L’allenamento è però duro: tre ore al giorno. Ammetto che bisogna avere nervi saldi per affrontare questo stress psicofisico.
Secondo una logica imperscrutabile, che affonda le sue radici nella trasmigrazione automatica dei pensieri che attraversano la mia mente mentre mi lavo la schiena verso il meta-mondo-iper-connesso, posso addirittura racimolare seguaci e fare proseliti. È una questione di influenza, di sponsor, di tendenza e anche di Seo.
Il passaggio dall’uno ai molti, che termina sempre ritornando in me stesso, mi rende un prolifico demagogo che salta con rapidità dal terrapiattismo al no vaxismo, fino a giungere a “neo dottrine” come antisemitismo fascio-comunista intriso di clericalismo, puritanesimo e anche un pizzico di dialettica democratica-transumanista. Ingredienti base dell’intera ricetta sono la graduale eliminazione della vergogna, del pudore e dell’onestà intellettuale.
Il titolo dell’ultima lezione del corso è stata: “Soggettività di un oggetto: calcolo di una plusvalenza”. In poche parole, in quanto la post modernità contempla “oggetti”, allora anche io sono tale. Se vendo me stesso bene allora “sono”, altrimenti “non sono”. Pur non sapendo di qualcosa posso diventare un esperto: l’importante è accrescere il mio valore. Logicamente parliamo di quantità, non di qualità.
Post scriptum: il corso è gratuito.