La biblioteca di Parigi. Charles e il racconto della memoria

La biblioteca di Parigi. Charles e il racconto della memoria

Recensione di Letizia Falzone. In copertina: “La biblioteca di Parigi” di Janet Skeslien Charles, Garzanti, 2020

Una giovane francese; una biblioteca multiculturale; una guerra. Una Parigi spenta e minacciata, che tenta di sopravvivere e di trovare un motivo per sorridere ancora. Due linee narrative, due tempi, due punti di vista legati perfettamente.

La prima linea ci catapulta in un posto che fa subito sognare. Il mondo di Odile viene presentato con parole e numeri: l’autrice ci immerge subito nel mondo della biblioteconomia e crea delle immagini efficaci per costruire la scena nella nostra mente, dove possiamo anche noi percepire le folate di vento parigino.

La seconda linea temporale si svolge a distanza di circa quarant’anni, quando rivediamo Odile solitaria, nel Montana, in America con un atteggiamento ritroso. E conosciamo la giovane Lily.

Vengono attraversati, infatti, gli anni dall’inizio della seconda guerra mondiale, che si presagisce con timore; gli anni dell’occupazione tedesca a Parigi e della povertà dei francesi costretti alla sottomissione; gli anni dell’antisemitismo e dei campi di internamento. Di questo il lettore ha conoscenza, percepisce il pericolo di camminare per le strade con dei documenti che attestano lo stato di straniero; le privazioni in alimenti e vestiario; le conseguenze dei numerosi arresti; le omissioni sulla crudeltà degli attacchi a certe donne.

Sono le piccole cose che in “La biblioteca di Parigi” destano sorpresa o sgomento: Odile che passeggia per le strade ricordando i colori e gli odori di botteghe ormai chiuse; le file delle donne francesi per le razioni di cibo; il silenzio di una città che è sempre stata viva; le stelle gialle che compaiono sugli abiti di alcuni parigini, che la ragazza nota con la coda dell’occhio.

A volte colpisce di più quello che non viene detto, piuttosto che quello che si espone apertamente. E così, il libro ci accompagna in una Parigi cambiata, senza più musica, senza teatro, senza colore, dove sorridere è diventato sempre più difficile e fare la cosa giusta può risultare una scelta pericolosa. Ma i grandi protagonisti del romanzo sono i libri.

In un momento in cui i libri vengono accusati di diffondere idee contrarie alla propaganda tedesca e di sviluppare la resistenza, le biblioteche di tutta Europa subiscono il saccheggio di migliaia di testi incriminati. Preoccupati per la collezione pregiata che possiedono, gli impiegati dell’ALP decidono di rischiare la vita per proteggerli, nonostante siano quasi tutti stranieri e le loro ambasciate li abbiano esortati a fuggire.

La narrazione mi ha trasportata a Parigi, mi ha fatto amare Odile e l’American Library. Lo stile dell’autrice è semplice ma molto elegante, scorrevole e poetico nei momenti giusti. La storia è qualcosa di unico, è un omaggio alla lettura, alla resistenza, alla capacità dell’essere umano di rinascere anche in mezzo alle pagine di un libro, mentre fuori imperversa una tempesta.

La guerra ha devastato anime, corpi, arte, musica e letteratura, ha ricomposto alcuni animi forse mancanti di diversi pezzi, ma pronti a rialzarsi, come la Biblioteca Americana di Parigi, un rifugio, una casa per Odile che ha tenuto con sé mille colpe e mille segreti fino all’incontro con Lily, giovane e ficcanaso che ha riaperto ferite, ha invaso la sua vita salvandola, come uno dei libri più belli che possiamo sfogliare: l’amicizia.

I temi più importanti in “La biblioteca di Parigi” ci raccontano della solidarietà, dell’amicizia e soprattutto del valore delle parole e della comunicazione, intesa come patrimonio da trasmettere. È infatti nel continuum tra la vita e gli insegnamenti di Odile alla maturità raggiunta da Lyli che troviamo il nodo centrale del libro. Le generazioni che si rinnovano e si raccontano, il confronto che accresce e migliora e infine il valore della memoria.

Un romanzo potente e ricco. Ricco di amore e di storia. Un bellissimo libro assolutamente da leggere.

Post correlati