A Boris e altri versi…

A Boris e altri versi…

Poesie di Mimì Burzo tratte dalla raccolta “E così via”, già pubblicato sul sito dell’autrice

1. Aprendo la porta troveranno
una camera senza pareti
ciottoli d’argilla con spazzolino elettrico rotto
alcune biscrome in polvere sotto il divano
lacrime in un secchio
batuffoli di lana d’agnello
un algoritmo non euclideo
lenzuola strappate con apostrofi messi per caso
vento sulla guancia riposta nel primo cassetto
Poi nani
una numerosità di nani, docimologia della macellaia
una camicia bianca intonsa
neve e canditi
un volto mai scritto
un nome mai disegnato
un nome mai disegnato
e così via.

2. Essersi nel dono
metaforma del silenzio

Mangiare il brodo con la forchetta
e per digerire arance con le lamette dentro

Abissale e mai udito
Essersi nel sentire
di coscienze che sentono niente

muta forma del silenzio

Radice di frumento e gioia
occhi di carbone e brina

non pianto
non riso
non amore
non odio
non speranza
non attesa

Essersi nella paura fra l’asfissia e un briciolo di respiro
Essersi nel sapersi
musica nelle pause

3. La parola è stanca
e l’azione impoverita

Ramo appeso senza forza di gravità
la dolcezza stenta sorrisi
una mania retrò e se si pensa mania si pensa follia
si pensa il povero nella sua vasca
La speranza ha appiattito la terra
si nasconde intimidita dietro il profumo di pulito degli asciugamani degli ospiti

Chi lo ha detto che all’alba il cielo non sia fuso in una stanza
il baffo di un gatto si allunga fin sotto la porta spiando
l’interlocuzione fra il giallo, il rosso ed il rosa

La parola è stanca, pesa l’insolvenza
tanti soldatini di carta
ancora al sacrificio
Stipato il rosa nell’imbalsamatore
i soldatini di paglia respirano la resistenza

Il contrattacco è debole
la speranza calunnia il cielo
Furori in metastasi
La parola ha già chiuso l’alba in un tramonto

Le graticole dei monaci
incendiano la luce del mare salutano
il giorno
anello dopo anello un pennello

4. Dio si strugge nell’inconsolabile
Le mani strofinano ancora pietre
La tenerezza stravolge il suo volo
La comprensione sventra una scatola bianca e la ripone nella rugosità della saggezza

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