Restiamo umani su questa gran bella bolla d’aria
Articolo di Francesco Mariagrazia Cappello. Foto di Martino Ciano
Resistiamo, anche perché tutti noi, quando diventeremo vecchi, in fondo al cuore dovremmo trovare appiglio. Abbiamo attraversato molti mondi. Sappiamo, ed è certo che insieme a essi c’è un piccolo pianeta tutto nostro ma ci siamo pure accorti come esso possa esplodere tale e quale a un palloncino, qualora qualcuno dall’animo malevolo lo trafiggesse con uno spillo.
Idea vagamente plausibile – e questa sarebbe una cruda sorpresa. Una gran bella bolla d’aria. Poderoso fracasso per lo spirito del tempo. Primo compito, allora, ascoltarci mentre si esplode. Si rischia grosso. Mentre vengono lanciati segnali, qualcuno spera in una discontinuità dei boati. Veniamo raggelati dall’arrivo di una nuova stagione, ostaggi di futili discussioni che pretendono di enunciare verità, tuttavia ancora in termini informali. Serviranno ad aumentare i nodi da sciogliere lungo il filo del palloncino.
Pensare allora a nuove legature, sottotraccia, nel filo di canapa sottile. Qui comincia e qui finisce l’illusione di illuminare la città con mille palloncini fluorescenti. Qualcuno è uscito dalla porta di servizio. Ci vuole tempo e bisogna dare tempo al tempo nella sua infinita esegesi. Annunciando, proclamando la stagione del diritto e della difesa. Lì dove si agitano i nostri segnali d’insofferenza mentre piovono comunicati come la gomma dei palloncini dopo la loro esplosione.