Pierina. Storia di una giornata del 2022

Racconto di Daniela Grandinetti. Foto di Martino Ciano
Oggi Pierina, come sempre, ha un sacco di cose da fare, si sveglia ed è già stanca, gli impegni raddoppiano, triplicano, quadruplicano e si deve correre correre correre per essere in pari ogni santo giorno. Pierina deve finire di correggere il terzo pacco di compiti, ma deve fare una domanda che scade e altre quisquiglie.
La domanda è la cosa più urgente: deve riscrivere per la centesima volta dati che già sono scritti su decine di domande perfettamente uguali fatte in precedenza negli ultimi anni, però deve farlo di nuovo; la legge, dicono, non ammette ignoranza (quindi la legge, sulla base di questo enunciato, col cavolo che è uguale per tutti) né la burocrazia ammette deroghe (e nemmeno odio profondo).
Ma ecco la casella degli imprevisti: la stampante ha deciso di farle un dispetto: le cartucce sono nuove, ma lei (la stampante) si impunta, comunica che le manca il colore. Pierina impreca contro colui che l’ha rigenerata (ah, la poesia!), non è possibile che senza esser stata mai usata ti dica già che è finita. Una storia d’amore che non ha inizio non è una storia d’amore e se uno ama e l’altro no siamo al dramma.
Così Pierina, da brava innamorata impenitente, al grido di non mi puoi fare questo, ingaggia una lotta con la stampante della durata di circa un’ora. Del resto le serve un unico stramaledetto foglio. Uno!
Alla fine la spunta. Può scrivere la domanda. Uguale per l’ennesima volta. Dopodiché, c’è da attivare la nuova carta di credito, sono giorni che prova a farlo on line ma l’emoticon infelice le continua a dire: c’è un errore tecnico, riprova.
Non le resta che chiamare il numero verde. Attesa. Digita numeri, Attesa. Alla fine un operatore, come il principe salvatore, le risponde. Lunghe prove, ma il problema tecnico persiste. La voce gentile le dice di richiamare nel primo pomeriggio, risolveranno il problema. Così Pierina, da brava, aspetta e richiama. Di nuovo attesa, digiti numero, attesa. Un altro principe salvatore. Procedura diversa, il problema tecnico nel frattempo non è stato risolto.
Lui dice: le mando un sms. Non funziona. Tre volte un nuovo sms. Poi il principe le dice aspetti, verifico e la richiamo.
Verifica e richiama: la sua carta non è abilitata ad essere attivata on line, deve recarsi in filiale, peccato che la sua filiale è dall’altro capo del mondo e il mondo oggi è in una app.
MA CHE MERAVIGLIA LA TECNOLOGIA! Chissà che faccia ha questo principe, pensa Pierina, che è sempre rispettosa nei confronti di operatori che fanno il loro lavoro, non sono facce che puoi spaccare, anche se ne avresti voglia. Intanto, come l’oca nera sul tabellone, arriva un messaggio dal gestore telefonico che avverte: PERICOLO! La sua carta di credito è scaduta, deve riconfermare l’addebito automatico o verrà interrotto il servizio. Pierina, mentre fa la domanda, mentre litiga con la stampante, mentre ha i compiti che la guardano in cagnesco, chiama il numero del gestore telefonico. Attesa, digiti, attesa.
Messaggi automatici. MA PIERINA DEVE PARLARE CON UN OPERATORE.
Come i biglietti dentro l’involucro delle gomme da masticare di quand’era bambina, ritenta sarai più fortunato, ma lì almeno potevi vincere una gomma da masticare, una tavoletta rosa di “gingomma” che gonfiava le guance come due mongolfiere. Ad ogni modo al quarto tentativo e un’interminabile attesa, finalmente parla con un operatore: ALBANESE. Faticano a capirsi, ma dopo sudati tentativi alla fine l’operatore della compagnia telefonica le dice che ha una settimana di tempo per riparare l’oltraggio.
Intanto si sono fatte le cinque. I compiti in cagnesco sono là che guardano. Pierina non ha scelta, li affronta, pensando che vorrebbe vivere nel 1961, l’anno in cui è nata, e magari morire in tempo per avere tempo.