Perelman, alias la tolleranza. Viaggio nel libro di Stefano Cazzato
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Recensione di Domenico Maria Morace
Mentre comincio a parlare di questo testo, di Stefano Cazzato, continua a “battermi in testa”, la frase che, in Lawrence d’Arabia, Il Principe Feisal, meravigliosamente interpretato da Alec Guinness, rivolge al giornalista americano appena sbarcato in Arabia, mentre sta nascendo la leggenda del “Maggiore Orens”, come dicono i Bedù: “Per il Maggiore Lawrence la Bontà è una Missione; per me si tratta solo di Buone Maniere: giudicherà lei a quale dare più credito”.
Ho letto il libro, peraltro agile come struttura, e lo ho riletto più volte, concentrandomi solo sui testi di Perelman, ebreo di nazione belga, che prima combatte la follia nazista, e nel secondo dopoguerra acquista tanti meriti da divenire uno dei pochi “Giusti di Israele”.
Ciò che mi pare di intendere, mescolando i messaggi dello scrittore, la selezione autografa dell’autore in causa, la ottima sintesi di Norberto Bobbio, e la mia sensibilità, mi portano, in estrema sintesi: “Occhi, Cuore e Mente Aperta”; la grande arte della mediazione, le formule per ottenere un Consenso ragionevole e ragionato.
Presentarsi sempre come credibile interlocutore, pronto a stimolare interventi, commenti, chiarimenti: e filtrarli con l’esperienza, guidata da predisposizione al rivedere anche le proprie idee. Ma con un Imperativo Morale Assoluto, non so dire se Kantiano o Draconiano: rifiuto e rigetto, radicale, delle Verità Assolute, come le Assolute Non Verità, proclamate dalle dittature più spietate e amorali.
Per raggiungere questo altissimo grado di “Verità Verisimile”, bisogna tuttavia formare l’uditorio di chi ti ascolta; o quanto meno concedergli il beneficio del dubbio, e la conseguente necessità di ottenere ragionevole chiarezza.
In effetti, è da pochi, pochissimi direi, essere davvero abili nel tracciare, attenzione, a fin di bene, di crescita ed evoluzione di pensiero e ragione, il perfetto profilo di un eccellente “Avvocato del Diavolo”. Esempio, in merito: chi, ha prodotto i “Virus” che hanno proliferato e dilagato nella Germania anni Venti, caricando esponenzialmente il rancore, l’odio, il risentimento, il senso di ingiustizia del crudelissimo trattamento del paese a Versailles nel 1919?
La Francia esce vincente. Ma il Ministro Clemenceau è, a mio modo di vedere, la figura perdente; un perdente con colpa, conoscendo la probabilissima reazione alla sua crudelissima volontà di vittoria, e miseria disperata per il nemico: e lui, con la sua condotta, prepara un terreno fertilissimo, per l’avvento del Nazionalsocialismo, e il trionfo hitleriano, con i disastri conseguenti per l’Occidente.
Attenzione; nessun fraintendimento: la Belva Nazista, resta gigantesca, nella (lunga) Galleria di Mostri dal volto umano che ha costellato, diciamo così, almeno gli ultimi 5 millenni della storia della nostra specie.
Ma bisogna assolutamente spiegare le cause che producono gli orrori. Il più possibile senza ideologie, o dietrologie. “Recitare”, se volete, in parte, il ruolo dell’Avvocato della Difesa, anche del Mostro, come si vede splendidamente in “Vincitori e Vinti” 1960 di Stanley Kramer.
Quanti contratti, colossali, ha fatto l’Occidente con la Germania Nazista, almeno fino al 1938?
E nessuno aveva alcun sentore dei prodromi della catastrofe? O “L’Odore dei Soldi”, aveva squagliato in pappa anche le menti migliori?
Si può intuire quindi il messaggio che riporta Bobbio: “Quando gli uomini cessano di credere alle Buone Ragioni, lì comincia la Violenza” che appunto, a proposito del potere assoluto del denaro, che, gestito male, per evitare il turpiloquio, genera Mostri. Ed è cosa di bruciante attualità, come si vede ora oltre oceano, ai futuri vertici di una potenza sedicente democratica.
Ma voglio chiudere questa sintesi, tornando a “temperature” meno arroventate.
Per quasi 40 anni ho proposto, agli adolescenti, questa mia ossessione, se si vuole, forse un morbo malvagio: ragionare sulla Storia, incrociando dati, vedendo le cose da più punti di vista, senza pregiudizi; per vederle meglio…solo se si sapesse utilizzare con criterio la tecnologia! E questo ragionare largo e senza schemi è anche uno dei meriti del libro di Cazzato sulle tracce di Perelman.
Diceva un mio conoscente. “veda, professore, io sono convinto che davvero esista una Bontà Malefica (il dilagante “Buonismo”), come pure che esista una Cattiveria Benefica (Una sana e lungimirante componente di Severità)”.
Bontà: o Buone Maniere! E adesso anche Voltaire, in testa: “non la penso affatto come te; ma sono pronto a dare la vita, perché tu possa dire liberamente come la pensi” … e ancora, lo stupendo finale di “Lincoln” di Spielberg. Il 13° Emendamento, nel massacro della Guerra di Secessione. “Gli uomini non nascono uguali in Natura, ma devono essere uguali davanti alla Legge”
Una mia collega, parlava dei Testi Compromissori, quelli che valgono per una Nazione.
Si chiama Civiltà Umana. Quella di questo ibrido Orrendo/Stupendo di cui siamo impastati al nascere.