Meravigliosa Dublino. Secondo flash
Articolo di Adriana Sabato
Ritrovo oggi quel pezzo di cuore lasciato là sul Tirreno cosentino. Ma le aspre architetture della capitale d’Irlanda catturano ancora ed in toto i miei più recenti ricordi. Inondano i sensi.
Ecco qua il Castello di Dublino, la sua unica torre – dal 1204 si trova ancora là, interamente intatta – con le sue guglie “fantastiche” da far apparire davanti ai nostri occhi, come dal nulla, Belfagor in compagnia di Erik. Vi girano attorno e poi vagano da fuori a dentro inseguendosi e rincorrendosi in fretta, in cerca di non si sa bene cosa. Forse giocano e basta.
Ci ricorda, la storia del Castello, che venne eretto alcuni decenni successivi all’invasione normanna dell’Irlanda avvenuta nel 1169 a difesa della città. Dotato dunque di mura possenti e profondo fossato, sfruttava il fiume Poddle come fonte naturale di difesa su due fronti.
Entriamo: una lunga scala ci invita a visitare stanze misteriose…
La stanza del trono – quello di Re Giorgio IV del Regno Unito d’Inghilterra e d’Irlanda allestito nel 1820 – originariamente costruita col nome di Battleaxe Hall negli anni ’40 del XVIII secolo, venne convertita in sala di rappresentanza attorno al 1790.
Una stanza che ricorda da subito il dominio anglicano ed il Castello il suo simbolo: una nota dolente per gli irlandesi e per gli abitanti di Dublino.
Marx ed Engels che, analizzando approfonditamente le vicende irlandesi videro nel movimento di liberazione nazionale una grande forza progressista, descrissero metaforicamente anche la forma dell’Irlanda: così “spettinata” a ovest, sembra stravolta dall’urto con l’impero inglese, scomodo vicino di nordest.
Un’unica lunga guerra di liberazione caratterizza gli ultimi secoli della storia irlandese, fatta di battaglie militari ma anche culturali, con Londra impegnata a vietare la lingua, la religione, la musica e gli sport irlandesi, e Dublino a resistere nella difesa delle proprie radici.
Ma non finisce qui. Una lunghissima serie di scontri – ricordiamo tutti o quasi il conflitto etnico-nazionalista in Nord Irlanda, iniziato alla fine degli anni sessanta – tristemente noti nella storia recente, si sono conclusi ufficialmente nel 1998: violenze che nessuno mai potrà dimenticare.
Ma la meravigliosa Dublino e tutta l’Irlanda devono guarire da profonde ferite che ancora oggi sanguinano e bruciano fortissimamente…