Il coglione. Come sentirsi “semplicemente” spaesati

Il coglione. Come sentirsi “semplicemente” spaesati

Recensione di Letizia Falzone. In copertina: “Il coglione” di Francesco Gallotti, Porto Seguro, 2022

Un modo originale per raccontare come il protagonista si sente, come si rapporta col mondo e con le persone, siano esse parte della sua famiglia, donne o amici. In questo modo conosciamo la vita del “Coglione” fatta di avvenimenti particolari e altri più banali, raccontati con uno stile semplice e ironico, a tratti un po’ volgare, di Francesco Gallotti. Forse un romanzo che vuole analizzare la situazione di immaturità e di incertezza che parecchi trentenni vivono al giorno d’oggi o che più semplicemente la vuole descrivere.

Gallotti ha descritto in modo semplice la “famosa” generazione dei giovani di oggi: insicuri e spaventati dall’idea di dover prendere decisioni importanti. Nello scrivere l’autore ha messo molto di sé: si tratta della storia di un ragazzo che riflette sui suoi dubbi, sulle donne, l’amore, la vita, la musica e su quello stato di apnea perenne che attanaglia questa generazione. Pur non essendo propriamente autobiografico, l’autore racconta a cuore aperto tutto il suo mondo, le sue riflessioni e le sue esperienze. I ricordi si invischiano poi con episodi spiritosi, a volte banali ma divertenti e raccontati bene, e a tutto questo fanno da sfondo le diverse vicende di un percorso maturativo fatto di scoperte e prese di coscienza che, in un modo o nell’altro, un po’ tutti ad una certa età hanno vissuto ma delle quali, tuttavia, spesso trovano imbarazzante parlare in toni così espliciti ed autoironici.

Sta proprio qui la forza di questo romanzo nella capacità di identificazione col lettore, la semplicità e la schiettezza. Si tratta di una lettura leggera e non impegnata, dove qualcuno potrà ritrovarsi nelle riflessioni proposte dal protagonista.

Gallotti ci accompagna in un esilarante viaggio attraverso l’universo giovanile, senza pudori o inibizioni. Seguendo il proprio corpo come unica bussola, parla di sesso, canne, musica e amicizia. Riuscendo a mettere a nudo quella parte di noi che teniamo nascosta, come la polvere, sotto il tappeto. Il protagonista ci rende partecipi delle sue giornat11e, facendoci conoscere tanti lati della sua vita, prime fra tutte le disavventure: le amicizie, i rapporti con i genitori, le storie dell’adolescenza e le prime esperienze con le ragazze. Senza dimenticare il resoconto di una tipica giornata no.

Un diario, una valvola di sfogo. Stati d’animo tipici di un adolescente, scritti da un quasi trentenne. Ma a chi non capita di avere un periodo no? Di non sentirsi all’altezza della situazione? Sogni, disillusioni, speranze e delusioni di tutti noi.

Un libro semplice, scorrevole, diretto e molto schietto. Insomma, il protagonista e l’autore non hanno di certo peli sulla lingua!

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