Fannie Flagg e Aimee Bender: La letteratura casual e ironica

Fannie Flagg e Aimee Bender: La letteratura casual e ironica

Romanzi ironici, profondi, quotidiani. Un umorismo originale e illuminante: dalla maestra Fannie Flagg alla più giovane Aimee Bender. Di tutto questo ci parla Rosanna Pontoriero. Le foto in copertina sono state fornite dall’autrice

Quando visitai New York, nell’aprile di undici anni fa, non avevo ancora conosciuto le scrittrici americane, che mi avrebbero poi fatto compagnia anni dopo. Avevo nella tasca del cappotto un’opera di Vittorio Alfieri e discutevo con mia madre, perché trovassimo una copia del New York Times: semplicemente volevo vedere come impaginavano i pezzi. Alla fine la trovammo. Non sapevo nulla dei romanzi di Fannie Flagg, ma ero attratta dalle finestre delle case e dai tulipani. Immaginavo la vita dentro: colazioni, compleanni, amori in esordio e in epilogo, libri da leggere, biancheria da sistemare. E fantasticavo oltremodo sul cibo: la torta sfornata all’interno del grattacielo, oppure i biscotti a Brooklyn Heights, dove le case non superano i due, tre piani. Racconto queste sensazioni, perché le ho ritrovate tradotte nelle narrazioni di alcune scrittrici americane, le quali hanno il dono dell’umorismo e un senso di profonda quotidianità. Sono casual.

Fannie Flagg: la scrittrice allegra

Romanziera cult, amata nel mondo, capace di portare colore nella vita della gente. Se leggete Pomodori Verdi Fritti vi sentirete meglio: una scrittura che alleggerisce. Come uscire comodamente con il pantalone largo e una camicia di flanella e risultare meravigliosamente chic. È casual, in tutti i sensi. In quella caffetteria la vita ha un ritmo verace, come i lanci di altalena e tutti i personaggi arrivano diretti e sinceri. L’estratto che segue è tratto da Ritorno a Whistle Stop: «Quella sera stessa Idgie si ritrovò seduta accanto a suo fratello a una riunione di alcolisti anonimi. E la sua vita cominciò a cambiare. (…) Nelle settimane seguenti conobbe un sacco di persone, che erano proprio come lei. (…) Ruth le mancava ancora tantissimo, ma almeno non rischiava più di ammazzare se stessa o qualcun altro. Non ne aveva il tempo. Era parecchio impegnata con il suo banco di frutta e i suoi alveari». Fannie riesce a trattare persino i lutti con saggia quotidianità, un tocco di leggerezza. La visione che ha dell’amicizia è straordinaria, così come l’idea di famiglia, non istituzionalizzata e neppure lottizzata. Oggi noi diremmo “Queer”. Il cibo scandisce il racconto, così come avviene nella vita, di lacrima in sorriso.

Ogni cibo ha un sentimento

Una altra scrittrice americana strepitosamente casual è Aimee Bender, in Italia pubblicata da Minium Fax, leggera anche quando argomenta, con l’immediatezza del reale, del vissuto. «Quindi ogni cibo ha un sentimento, riassume George, quando provai a spiegargli del rancore acido nella gelatina di uva. Mi sa di sì, dissi. Un sacco di sentimenti, precisai». Nel romanzo più famoso della Bender, L’inconfondibile tristezza della torta al limone, la protagonista, Rose Edelstein, scopre di avere uno strano dono: ogni volta che mangia qualcosa, il sapore che sente è quello delle emozioni provate da chi lo ha preparato. Le torte fatte da sua madre hanno un sapore di angoscia, disperazione e senso di colpa. La profondità di temi complessi, come genitorialità e maternità, sviscerati con una carezza. «Come se sentissi un sapore pregno dei suoi pensieri, – scrive della torta realizzata dalla madre, in occasione del suo compleanno – una spirale, come se quasi potessi provare il sapore della tensione della sua mascella (…) C’era una specie di mancanza di completezza nei diversi gusti che gli dava una impressione di vuoto, proprio come se il limone e la cioccolata nascondessero una cavità». Questo intendo per letteratura casual, che non riguarda i contenuti. Un saper fare che lambisce i lettori piano piano, con sano umorismo.

Post correlati