Pensieri multitasking e benedizioni varie

Pensieri multitasking e benedizioni varie

Articolo e foto di Martino Ciano

Ti dedico i miei pensieri multitasking. Tutto in poco tempo: muscoli, dimagrimento, lauree, diplomi, carriera, anche la morte se è necessaria. Chi ha tempo non perda tempo a salvarsi, a scendere dalla zattera…

… tu nuoti nel mare delle nozioni acquistate al supermarket; puoi mandarmi sulla luna o al centro della Terra in un batter d’occhio. Puoi costruire ponti di legno, di acciaio e di cemento armato. Puoi darmi consigli su integratori alimentari naturali, chimici, vegetali e molecolari. Puoi rendermi muscoloso o pronto all’uso per farmi sfilare su una passerella contornata da gattemorte, tra momenti di varia tendenza, per apparire più bello di come mammà m’ha fatto, che magari m’ha fatto storto pure se dice che sono sempre bello.

Mi hai insegnato a essere rapido e sufficientemente ansioso. In questo modo, facendo più cose contemporaneamente, anche se dovessi vivere solo qualche decennio, mi sembrerà di aver vissuto per millenni. E questa sensazione di eternità e potenza che mi dai, con cui costruisci la mia personalità, il mio esistere tra gli altri, io me la sento battere dentro come il tormento. Vedi, grazie a te io posso essere bene e male, Gesù Cristo e Lucifero, portatore di disgrazia e di piacere. Mi sbraco e mi ammiro come Venere e Priapo.

Mangio e bevo come voglio; so che potrò dimagrire senza sforzo con un cucchiaino di qualcosa preso prima dei pasti. Posso allungare le mie prestazioni sessuali e ginniche per anni e anni rispetto alle generazioni passate. Io sempre vecchia ricordo mia nonna; a sessant’anni aveva i capelli bianchi, la pelle chiazzata, le ossa rotte dal troppo lavoro e la vista claudicante come quando di anni ne aveva ottanta. Lei aspettava serenamente la morte, io la scanso con terrore: so’ ragazzino di primo pelo in ogni occasione. Mia nonna aveva sistemato i figli e tutte le cose terrene che la riguardavano; poteva andarsene in pace già verso i cinquant’anni; avrebbe potuto mandare a fare in culo giorni e giorni di sacrifici e dire pure che ne era valsa la pena. Io invece ancora mi interrogo sul senso della vita.

Tutto corre e scorre e tu mi tartassi con il dovere di essere felice. Beviamo l’aperitivo, il calice nel quale mi tuffo con le amarezze quotidiane, mentre pigio sul mio telefono hot comprato a rate, ecco che anche la mia vita mi appare come una rata unica dilazionata per “n” anni, come una sorta di “fido” concessomi da uno strozzino. Lì fuori, nel mondo, ogni volta che finiscono trecentosessantacinque giorni, una durata che somiglia a un ciclo terapeutico, mi danno un voto e nuovi obiettivi da introiettare nell’anima. L’anno che verrà sarà sempre quello delle grandi opportunità.

Felicemente mi nutro e mi drogo delle cose che mi fai compiere velocemente. Sono diventato bravo con la pratica quotidiana. Sono felice anche quando penso di ammazzare qualcuno; ho un sorriso che ispira pace e amore anche quando medito di mangiare il fegato al vicino di casa. Medito, mi Zennizzo, e poi con serenità penso a come compiere un omicidio che si accordi alle vibrazioni emanate dalla Terra durante la sua rotazione.

Ti ho dedicato i miei pensieri multitasking; cerco la pace dei sensi mentre con il cuore spargo zizzania. Dio ne è testimone, anche gli uomini. Ora ti pongo delle domande.

Che ne sarà di noi? Te lo chiedo mentre correndo tra gli scaffali di un supermercato cerchi olio, pasta e tonno a denominazione di origine controllata. Che ne sarà di noi mentre si accumulano le bollette dei tributi, mentre guardi la pay-tv e chatti su WhatsApp, e ti innamori di una foto casalinga che ti hanno inviato per gioco, mentre ti chiedono di ridere anche se la disperazione ti spezza le braccia, mentre sai che sei un transumano che, come una mucca in transumanza, passa da un giorno all’altro filosofeggiando sugli scontrini testimoni dell’inflazione?

Che ne sarà di noi mentre sperimenti che una lacrima cade e tu non sai cos’è perché ti mancano le parole per esprimerti, e ti accorgi che senza conoscenza puoi accedere a poche informazioni? Il mondo multitasking… Essere o non essere? Puoi scegliere entrambe le opzioni, anche bypassare le conseguenze. “È tempo di morire” diceva il presunto cattivo di Blade Runner.

Era un inganno: tu e io non possiamo morire di botto; prima dobbiamo spegnerci lentamente.

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