Io non sono una donna del Sud
Di Ippolita Luzzo
Io non sono una donna del sud
Non ho mai fatto la salsa di pomodoro
Le melanzane ripiene, la conserva di peperoni.
Non ho mai insaccato una salsiccia, non l’ho mai bucherellata
Mi fa senso il sanguinaccio, non lo mangerei mai
Non pranzo dalla suocera, però l’ho tanto amata
Non vado a matrimoni, battesimi e prime comunioni
Non vado neppure ai funerali.
Come potrei salutare quelle persone
Affrante
messe lì,
in fila indiana
Non conosco il parentado, non ricordo i vari gradi
Mi sfuggono gli intrecci, proprio quelli più succosi
Mi distraggo e poi apro le finestre, tiro giù le tende
Su balconi spalancati.
Non spedisco barattoli a mio figlio, non stiro le camicie
E poi non mi nascondo non dico- ho un impegno-
E non ho mai gente a casa, a volte solo amiche
Non ho mai abitato qui,
non ho mai vissuto qui, ma ora che lo vedo,
ne sono tanto fiera.
Il sud lo porto nel sangue, nel suo colore, nel suo calore
Nella storia, nel presente,
nel mio viso da bambina
Nel dolore delle mamme,
delle donne
Sempre attente, sempre pronte
Sempre vigili e custodi
di una cura sempre eterna