Harmattan. Il vento e le spie. Valerio Sale e le sue pagine di “controstoria”
Recensione di Martino Ciano. In copertina: “Harmattan. Il vento e le spie” di Valerio Sale, Calibano, 2024
Appoggiare un golpe per avere concessioni petrolifere. Tutto ciò avviene in Africa, in Mauritania per l’esattezza, nel 1990. In quell’anno scoppierà anche la Guerra del Golfo e tutto tenderà a concatenarsi.
Più che un romanzo in cui spie e altri interessi si intrecciano, Valerio Sale scrive pagine di “controstoria”, vista anche la sua posizione privilegiata. Infatti, lui è stato responsabile di programmi industriali di aziende italiane in Europa, Africa e Medio Oriente. Forse certi meccanismi sono noti e non ci dobbiamo neanche troppo meravigliare della loro esistenza, che poi i “media” spostino l’attenzione a seconda dei capricci del potere, questa è un’altra questione.
Fatto sta che “Harmattan. Il vento e le spie” è un romanzo che racconta qualcosa di torbido e di cinico. Stile e voce dell’autore catturano l’attenzione, i personaggi sono “grigi” individui sacrificati sugli altari della Ragion di Stato e del Petrolio. L’originalità sta nell’accurata ricostruzione dei fatti, così ben incastrati, tanto da fare pensare che Sale abbia respirato quell’aria. Nonostante tutto, ciò non può che giovare a queste pagine.
Sebbene sia un romanzo di fantasia, ogni cosa ci riporta a quello che abbiamo vissuto o studiato, e che, in qualche modo, stiamo rivivendo per ben altri motivi. La vera tragedia è che tante cose non fanno rumore, sono nascoste ai più. Basti pensare a quello che corre nel web, in cui complottismo, sciacallaggio e contro-informazione abitano lungo la stessa sottilissima linea di confine. Prima c’era qualche omicidio eccellente, qualche guerra veloce, un accordo sottobanco o, diciamo, “allegorico”.
Ciò che ci dice il romanzo di Sale attraverso le sue pagine è che “nel mondo, i rapporti di forza cambiano sempre e il più delle volte non ce ne accorgiamo”. Certamente, il 1990 fu un anno tempestoso, come tutto l’ultimo decennio del XX secolo; nel novembre del 1989 cadde il Muro di Berlino, quindi bisognava riequilibrare il sistema per renderlo di nuovo conquistabile e manipolabile.
A capo della rete spionistica che si muove nel romanzo, Valerio Sale pone una donna, ossia Irene Carta. Anche questo è un mistero?