Cielo di vita corruttibile

Poesie di Marcello Buttazzo. Foto di Martino Ciano
Per sempre
a godere
del minuscolo
immenso filo d’erba,
proteso verso cieli
d’indaco splendente;
gli ultimi raggi
del sole occiduo
a carpire
Francesco.
Facci godere
di tutto:
della miseria,
irriducibile,
del vivente corruttibile,
irrimediabilmente corrotto.
Che si possa
finanche
inebriarsi di nostra sorella Morte.
Versi tratti dalla raccolta “Altro da sé”, L’Autore Libri Firenze, 2006
Il cielo di stelle
s’arrende ai primi fulgori
d’un’alba compagna.
L’alba dei bagliori di rosso
delle fini lacrime di rugiada
che stillan desideri,
della gente che dorme
e sogna.
L’alba dei lavoratori
che stazionano infreddoliti nei bar
e si raccontano le storie di ieri.
L’alba di chi è sveglio da sempre,
eternamente insonne
a meditare ricordi.
L’alba del nuovo giorno
che sorge e assassina la notte.
Versi tratti dalla raccolta “Clandestino d’amore”, Manni Editori, 2006
In prati
di arcobaleni ridestati
rosseggiava d’amore
la primavera.
Bianchi
gli alberi della vita.
Tenue il cielo
di fine marzo
lampi di fuoco,
un viso di donna
azzurrava di promesse
giovani fanciulli,
mentre lontano
dai loro posatoi
saettavano
i lucenti mattini.
Versi tratti dalla raccolta “Nei giardini dell’anima”, Manni Editori, 2007
Gioiosa clessidra
moduli d’amore
gli istanti
di questa effervescenza
chiamata tempo.
Frastuono fermento
lampo d’un momento,
traversi la mia stanza
come èlitre d’insetto.
Palpitano gli oggetti
al tuo passaggio,
la notte s’accende
spasimo di rosso
di luce sconquassato.
Robuste mandibole
di coleottero
divorano
le vestigia del passato.
Versi tratti dalla raccolta “Di rosso tormento”, Calcangeli Edizioni, 2008
Non è più tempo
di viole. Tu profumavi
di frumento e di rose.
Di terra riarsa
e stagione stremata.
Eri cielo di marzo
dal frastagliato colore.
Tu sapevi di fragole
di primavera inoltrata.
Ma non è più tempo
d’anemoni e nubi.
Il nostro amore
è solo rossore svanito,
un bambino che piange,
un sicomoro
di fronda dura.
Versi tratti dalla raccolta “Per strada”, Calcangeli Editore, 2009
Mi raccogliesti ferito
e mi dicesti:
“Dammi la mano,
amore non è morte”.
Nei mari estivi
cercammo
la buona sorte
e il pesciolino d’oro
dalle branchie ricamate.
Il bianco velo.
Di mirra
e tempeste
s’incendiò
la nostra terra,
selvaggia e forte.
Sulla mia sabbia
hai lasciato
il cuneo
e l’impronta.
Dimmi di te,
dimmi del tempo.
Il disamore
è una landa desolata
che non voglio conoscere.
Io voglio respiro
e vita.
Vita
che divampa
e riposa
nei tuoi fianchi
di donna.
Versi tratti dalla raccolta “Serenangelo”, Manni Editori, 2010
Chi è Marcello Buttazzo?
Marcello Buttazzo è nato a Lecce nel 1965 e vive a Lequile, nel cuore della Valle Della Cupa salentina. Ha studiato Biologia con indirizzo popolazionistico all’Università “La Sapienza” di Roma. Ha pubblicato numerose opere, la maggior parte di poesia. Scrive periodicamente in prosa su Spagine (del Fondo Verri), nella rubrica Contemporanea, occupandosi di attualità. Collabora con il blog letterario Zona di disagio diretto da Nicola Vacca. Tra le pubblicazioni in versi ricordiamo: “E l’alba?” (Manni Editori), “Origami di parole” (Pensa Editore), “Verranno rondini fanciulle”(I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). La sua ultima raccolta di versi “Ti seguii per le rotte” è stata pubblicata nel 2024, per I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.