Bimba mia

Bimba mia

Di Wanda Lamonica

Dovresti guardarti con i miei occhi, bimba. Mentre ti sforzi di pensare a qualcosa di bello per costruirti un sorriso meraviglioso da fotografare, ignorando che la meraviglia sei tu. Dovresti smetterla di torturarti le dita, perché non è con quelle che stai imparando ad afferrare il mondo. E tutto scivola, lo capisco. E tutto ingombra, capisco anche questo.

E siccome faremo un po’ di strada insieme, dimmi se riuscirò a starti correttamente a fianco. Perché è solo lì che dovrò stare. Accanto. Dovresti smetterla di trattenere sogni e respiri. Di abituarti al magone in gola, al punto tale da dargli un soprannome.

Prendile, le carezze, quando la vita ha le mani pulite. Ubriacati di gioia, quando non è il solletico a farti sbellicare dalle risate. Dovresti sapere che oceani profondi sono i tuoi occhi. Come mi perdo, tutte le volte, a guardarci dentro. Nel mare in tempesta, sarò l’onda buona e l’isola su cui approdare.

Fammi porto, bimba.
E io ti proteggo.
Vedimi come un vento buono.
E io ti spingo.

Chiedimi aiuto. E avrò la forza che solo tu mi fai inventare. Dovresti sentirti, mentre canti e tutto il mondo diventa silenzio; mentre piangi e il mio cuore diventa un minuscolo punto. E le stelle ti fanno posto, quando vedono i tuoi occhi. E un’alba nasce più di una volta, in un solo giorno, quando superi i tuoi blocchi.

Ho saputo creare la vita e quella vita sei tu. E tu me la restituisci tutte le volte che sorridi. E me la togli tutte le volte che soffri.

Lo capisco, bimba.
Purché mi rimanga un unico respiro di madre che porti in sé l’eterno.

Quello per amarti.

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