L’assurda assenza di voglia
Poesia e foto di Giuseppe Gervasi
Suona la cinica sveglia,
mi alzo lento nei movimenti.
Connetto una parte di me col mondo fuori.
Mi verrebbe voglia di copiare e incollare,
ma non ho voglia di sporcare le mie mani con la colla.
Mi verrebbe voglia di vendere la mia libertà,
ma non ho voglia di inchinarmi innanzi al Re.
Mi verrebbe voglia di continuare a viaggiare,
ma il biglietto costa più del viaggio.
Mi verrebbe voglia di bussare,
ma chi sta dietro la porta non ha voglia di aprire.
Mi verrebbe voglia di continuare ad avere voglia,
ma forse è meglio farsi passare la voglia,
in attesa della voglia di cambiare un mondo svogliato,
piegato, rassegnato, seduto su una panchina
abbandonata sull’orlo della fine.