Tre poesie di Alessio Miglietta
Pubblichiamo tre poesie di Alessio Miglietta tratte dalle sue raccolte “Poema nero” e “L’immagine deforme”. Per saperne di più potete anche seguire il suo blog
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Mi chiedo quanto tempo abbia sognato
perdendomi nel blu come un bambino,
perdendomi nel cielo più stellato.
Solo un distacco, immobile e vicino.
Ma adesso so che posso respirare
e offrire la mia bocca a un buon vino.
Immerso nei pensieri tengo il conto
di tutte le promesse mantenute,
e poi, lucidamente, le raffronto
con cose mai sognate e mai potute.
E ora, forse, posso realizzare
di essere migliore. Idee argute.
Quest’è la porta che divide mondi
alla scoperta di sé stessi, un viaggio
che mira agli universi più profondi
verso l’identità, verso il coraggio
e il proprio scopo lungo un’esistenza.
Accanto c’è un canale di passaggio:
percorso che attraversa varie scene,
ognuna delle quali rappresenta
le sfide da affrontare, dure o amene,
abbraccio che protegge e che spaventa.
Appena oltre, un muro d’apparenza
e di disuguaglianza per chi ostenta.
Qui troveremo una città perduta:
un labirinto di strade tortuose,
macerie di una mente trattenuta
da bui palazzi cinta, e alcune rose
cresciute indifferenti tra le rocce,
forse disorientate, mai confuse.
Le vibrazioni al suolo fan tremare
gli arcobaleni disegnati d’oro
e pure le lezioni da imparare.
Motivazioni, evoluzioni in coro
creano equilibri con il contagocce
nascosti quasi fossero un tesoro.
E proseguendo lungo una discesa
dove si muove ognuno con fatica,
un deserto di ghiaccio: una distesa
in cui cercar riparo o faccia amica,
dal freddo intenso, da paura e angosce
algenti come l’idea più pudìca.
Moti di crescita spirituale
che portano a rinascita emotiva.
Battuta dalla pioggia torrenziale
conoscerà ragioni alla deriva
che la ragione stessa non conosce,
spontanea e fresca come acqua sorgiva.
Infine una foresta fitta dove
il buio eterno e denso si fa sorte,
in cui si estende uno sguardo che piove
tra alberi dalle forme contorte
e un sole ormai incapace di filtrare.
C’è un unico conforto, ossia la morte.
*
Osservo questo viso scavato
Ombre profonde cadono come pioggia di novembre
Con rispetto e meraviglia, come fossi un altro
Penso ai giorni felici, le risate, l’amore
Ora svaniti, come foglie al vento sgretolate
Tento di difendermi da questo disastro
Da questa nausea che non è solo fisica
Ma quasi una guida astrale
Nel labirinto di specchi, le personalità si confondono
Vecchie strade si allungano in curve impossibili
E mi portano all’uomo che oggi rinnego
*
In un riflesso sfocato dai vapori della doccia
Mi perdo nel vuoto che c’è intorno a me
Nel mistero di un aspetto rubato a uno scheletro
Il passato è un fiume che corre, senza riva né foce
Dov’è che mi sono perso, in questa distruzione?
Non vedo la luce, non sento chiamare il mio nome
Nel silenzio di fuoco, mi perdo nell’uomo
Specchio che mi hai tradito
Restituiscimi un’ultima volta
Il me di dieci anni fa
Nella notte in frantumi, cerco ancora il mio volto
Tra nere poesie e un’eterna domanda
Quando hai deciso di ucciderti in questo modo?
Chi è Alessio Miglietta?
Alessio Miglietta è nato a Roma nel 1984. La sua produzione letteraria spazia dalla poesia alla narrativa contemporanea, passando anche per il poema e
l’haiku. L’esordio avviene nel 2011/2012 con l’antologia “Cieli di Valium”, seguita dal romanzo introspettivo “Grunge (1984)” nell’arco dell’anno successivo; nel biennio 2022/2023 pubblica la raccolta di poesie sperimentali “Requiem di vite e amori”, e la silloge “Frammenti: Collezione di Haiku“. Ottiene poi i seguenti riconoscimenti: vittoria al Premio “Letteratura Italiana Contemporanea 2023”; menzione speciale di merito al Premio Letterario Internazionale “L’Alloro di Dante 2023”, al Concorso Letterario Nazionale “Argentario e Premio Caravaggio 2023″. Tutti questi risultati arrivano grazie a “Poema Nero”, dato alle stampe alla fine del 2023. Con la silloge “Requiem di vite e amori” ottiene la menzione d’onore al Premio Letterario Nazionale “Città Etrusca 2023″, e il premio speciale della giuria al Premio Letterario Internazionale “Città di Latina 2023”. Nel 2024 pubblica, per Edizioni Ensemble, la silloge “L’immagine deforme”. Storicamente contro il mainstream, il marchio di fabbrica è la ricerca di qualità e sperimentazione, e un mix perfetto di innovazione e tradizione, idee visionarie e autenticità.