Mille battute di crudeltà. Un ritrovamento
Articolo di Martino Ciano
Tu che sai ridere di ogni cosa, anche quando sei triste, ridi ora del simpatico omicidio di un cane. È stato massacrato a suon di bastonate. Ha il muso serrato da un laccio. La sua carcassa giace vicino a un secchio della spazzatura, tra lattine di birra e cartoni unti con dentro resti di pizza. Un topo cammina nei paraggi, anche lui cerca sollievo.
Due uomini si disperano per la crudeltà della scena, il cronista fotografa… qualcuno divulgherà. È una notizia ghiotta. Se ci azecchi anche una foto ad effetto, sai quanti like e quanta indignazione ti porti a casa.
Dicevano che gli uomini sono schiavi di loro stessi. Hanno passioni insane e fanno gesti smoderati.
Come vedi, chi cerca etica, trova disastri; chi vuole moralità, trova solo sporcizia. Ma queste cose te le devo dire io?
Tu che sai ridere di ogni cosa, anche quando sei triste, rispondi a una domanda: la violenza è un atto di amore?
Tu che sai ridere di ogni cosa, anche quando in televisione ascolti di una possibile guerra nucleare, rispondi anche a questa domanda: non sarebbe meglio scomparire, visto che siamo già un accumulo di inconsistenza?
Avanti, siamo uomini d’onore e di conclamata fede, che ci vuole a rispondere a tutto, in particolar modo a quello che non osiamo chiederci?