In mille battute… storia di un fiume e di un depuratore

Articolo di Martino Ciano

Ti spiego una cosa, anche se non dovrei, perché spiegare a qualcuno delle cose è sempre un’inutile perdita di tempo.
C’è un paese attraversato da un fiume, questo fiume fa anche da confine per Calabria e Basilicata. Un tempo portava sabbia che si riversava sulla spiaggia, poi lo hanno imbrigliato, lo hanno reso un torrente e la sabbia è andata altrove.
La spiaggia del paesello è diventata sempre più stretta, ora tutti si lamentano. L’uomo è un animale illogico: si fa del male e poi cerca il carnefice.
Sul fiume hanno costruito anche un impianto di trattamento di sostanze pericolose, così dicono. Un tempo lo hanno chiuso perché le Procure volevano vederci chiaro, ma alla fine hanno assolto e dissolto… potenza della legge. Amen ha esclamato qualcuno.
Ora provano a riaprirlo, nessuno sa perché, ma qui tutto è possibile. Intanto, ognuno si dà la propria risposta. Un intero territorio si ribella, ma non si capisce se questo interessi a qualcuno o se lì, nelle stanze dei bottoni, se ne freghino. Vedremo!
Dicono che il depuratore riversava svariate cose in mare, che abbia distrutto l’habitat del fiume e che abbia prodotto anche altre cose agli uomini, tipo malattie e variopinti comfort. Perché parlarne – dice qualcuno – ci vogliono le prove, senza prove le parole provocano solo querele.
Ti spiego una cosa, anche se non dovrei, ci sono uomini che farebbero di tutto per sentirsi potenti e realizzati, anche distruggere l’ambiente in cui vivono. Intanto noi conosciamo la merda nostrana e nostra resta… mi hai capito?

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