Il rosa e le sue sfumature

Articolo di Letizia Falzone

Inizio subito questo articolo con una domanda: perchè i libri d’amore si chiamano romanzi rosa?

Come i libri gialli, che si chiamano così per il colore che aveva la prima collana Mondadori nel 1929 dedicata al genere poliziesco, anche i libri d’amore o sentimentali (romance, romantici, in inglese) presero il nome di romanzi rosa per l’aspetto che avevano all’origine.

Negli anni Trenta, infatti, la Casa Editrice Salani decise di mettere in ristampa la collana “La biblioteca delle signorine” interamente dedicata al genere romantico, con una veste più moderna e facilmente identificabile. Questa collana si presentava con una copertina color cipria e un delicato logo floreale dorato. I romanzi d’amore de “La biblioteca delle signorine” ebbero grandissimo successo e da quel momento per distinguere quel genere specifico, si iniziò a utilizzare il temine di romanzo rosa.

Un romanzo rosa è un genere letterario che narra storie sentimentali, inventate o scritte sulla base di vite realmente vissute, senza mai trascurare l’originalità dei contenuti. Si tratta di racconti caratterizzati da colpi di scena e intrecci romantici, che in genere finiscono a lieto fine.

Un tratto che contraddistingue il rosa dagli altri generi è il confronto polemico tra uomo e donna, ossia i due protagonisti si scontrano sul piano psicologico: da una parte vi è l’uomo che rappresenta un campione di virilità mascolina e dall’altra c’è la donna, bellissima e delicata che si ribella all’uomo e tuttavia al tempo stesso ne è sopraffatta. Perciò il conflitto sfocia in passione ed amore indimenticabile.

La struttura della trama è solitamente semplice e facile alla lettura, i periodi sono brevi e le scene descrittive non risultano mai esageratamente enfatiche e articolate. Di solito i romanzi rosa sono destinati ad un pubblico femminile e anche le autrici sono prevalentemente donne.

I romance presentano una struttura con molte analogie rispetto alla fiaba, infatti i ruoli dei personaggi seguono uno schema alquanto preciso.
Sto forse dicendo che Cenerentola è stato il primo racconto rosa? Non proprio, ma se si analizza lo scheletro della fiaba di Cenerentola si arriva alla struttura base delle storie d’amore scritte ancora oggi.

Si pensi poi ai sonetti e alle liriche composte dal Quattrocento fino al Seicento, quando in Inghilterra cominciano a venire pubblicati i primi veri romanzi rosa come “Jane Eyre” o i capolavori di Jane Austen. Il romanzo rosa moderno si rifà quindi a questa tradizione, ma si è evoluto e standardizzato.

Il romance però è come un prisma dalle tante facce e pertanto vi sono varie sfumature di rosa. La struttura di base ovviamente resta valida per tutte le categorie perchè, per quanto siano generi autonomi, sono comunque sue declinazioni. Quindi, la storia d’amore è sempre presente e tra le mille peripezie si arriverà comunque all’happy ending.

Tuttavia alcuni elementi come: il focus della storia, il ritmo della narrazione, l’evoluzione dei personaggi, assumono tonalità diverse a seconda del genere del romanzo. Troviamo quindi il “romance contemporaneo” con storie ambientate nel secondo dopoguerra.

Il genere “chick lit” dove ci si concentra molto sulla crescita personale e lavorativa della protagonista e quindi su come riesce ad affrontare e superare gli ostacoli che le si presentano davanti. Quindi sono le sue avventure, non le avventure della coppia o l’amore in sé, a essere il fulcro del racconto. Insomma: il nome Bridget Jones non vi dice proprio nulla?

Nel “Young adult e new adult” i protagonisti hanno sempre un’età molto giovane, solitamente ambientati negli anni delle scuole superiori o universitarie e si rivolgono proprio ai lettori di quella fascia d’età. Parlano dei primi amori tormentati, delle prime esperienze, delle prime delusioni.

“Romance erotico”: forse neanche serve spiegare questa categoria ma per amore di completezza lo farò lo stesso! Scommettiamo che avete già capito qual’è il fulcro della narrazione?  Esatto, il sesso. Molto esplicito e molto spinto.

Si trovano poi i “romance storici” dove c’è molta attenzione all’ambientazione e la storia si svolge in un determinato periodo storico. In questa categoria rientrano anche i Regency, nei quali le storie sono tutte ambientante in Inghilterra agli inizi dell’800 e sono molto più pudici. Del resto siamo nell’epoca in cui si corteggiavano le donne invitandole a fare delle lunghe passeggiate controllate.

“Paranormal romance”: le trame contengono un mix tra fantascienza, fantasy e rosa. I personaggi sono spesso esseri sovrannaturali; pensate ad esempio a licantropi, vampiri, maghi, streghe e chi più ne ha più ne metta!

“Romantic suspense”: qui si mischiano i colori del giallo e del rosa. I romanzi appartenenti a questo genere hanno solitamente ritmi narrativi molto incalzanti.
 
Il rosa è forse il genere più sottovalutato e più disprezzato dagli amanti della letteratura con la L maiuscola. Quando si immagina la tipica lettrice di romanzi rosa, si pensa subito alla casalinga insoddisfatta dal proprio matrimonio, che sfugge alla depressione solo divorando Harmony uno dietro l’altro.
La realtà è diversa. Se io penso al classico “rosa”, genere che affronto come scrittrice e apprezzo da lettrice, non mi viene in mente una storiella da quattro soldi per signore annoiate. Mi viene in mente un romanzo che saprà emozionarmi ed intrattenermi. Un romanzo che mi lascerà la piacevole sensazione di aver trascorso una giornata in compagnia di personaggi interessanti e affascinanti. Un romanzo che, è vero, non mi cambierà la vita (ma quale romanzo lo può fare?), ma che comunque mi avrà donato più di un sorriso. E non sono risultati da poco.

Un bel romanzo rosa è una fiaba che aiuta a superare le preoccupazioni quotidiane; è un toccasana per lo spirito. Romantici, passionali e travolgenti, i romanzi rosa ci raccontano le tante sfumature dell’amore e ci fanno appassionare, fra avventure, eroine e love story indimenticabili. 

Storie moderne o classici intramontabili per sognare ed emozionarsi.

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