Le cose erano ricche. Tre poesie di Valentina Falsetta tratte dalla sua ultima raccolta

Le cose erano ricche. Tre poesie di Valentina Falsetta tratte dalla sua ultima raccolta

Articolo di Redazione. Poesie di Valentina Falsetta tratte dal suo “Le cose erano ricche”, Eretica, 2024

“Le cose erano ricche” è una raccolta di versi che fa i conti con una frontiera, di terra e di r-esistenza. Un’alterità struggente, una donna in rivolta che tiene fede, gelosamente, più a un patto d’amore che di rabbia. La terra, il cielo, gli astri, il corpo, il sangue, il mito, il sud. Le cose erano ricche risponde a malinconie profonde senza arrendersi, ed è questo contrasto che trasforma le parole chiave di ogni poesia in lacci per tenere insieme complessità.

Alcune poesie

Essere sei stata.
Sei stata Paolina Borghese,
l’ombelico e Venere tutta,
erotica, malsana, sgangherata.
Sei stata pietra lavica, filato
lo zucchero delle fiere,
timorata, profeta, abbandonata.
Fiaccola accesa sei stata, cara,
musa portentosa, dipanata,
d’orpelli e legami sfilacciata.
Ma cara, dimmi e con solerzia,
bambina lo sei stata?
Una sola e breve vita dimenticata,
così arriva la notte biasimata
che bilancia:
una volta, e da sola, lo sei stata.

**
Dovrei sottoscrivere
parlare gaelico trovare
la pietra della fenice,
la pace stendere e fissare
con mollette d’osso,
stendermi all’aria di novembre quando
invece è nessun tempo
nessun luogo.
Per il mio piccolo timore
che preme
dammi una gioia grande da sbucciare.

**

Gli altri ci sono e non ci sono. Gli altri
sono luminescenti e veloci
squarci al mondo reale subito richiusi.
Ieri o ieri l’altro il gatto tranciato
mia sorella e il fratello di tanti
in prognosi riservata,
le fobie sono formiche inestinguibili.
E gli altri, io prego di inviarmeli buoni:
quanto vorrei alla sera dire
guarda questo globo di dolore
come gattono a contenerlo
nella doccia ho pensato col sorriso
volessi aiutarmi.
Dio lo sa, non viene mai nessuno.
Come ho potuto non intuire il male
rachitica e gialla forse la vedevo
non lo credevo possibile?
Vedete come vorrei purificarle
convinzioni e ridarle il gusto:
lei forse guarirà, e io?
Cosa ne devo fare
dello spazio dove cado in disuso?
Parlo, getto sassi, non mi comprendono.
Gli altri ci sono e non ci sono.

Chi è Valentina Falsetta?

Valentina Falsetta, laureanda in Giurisprudenza, gestisce dal 2014 il suo blog personale da cui nasce il progetto “Fare cose con le parole”. Ha pubblicato racconti e inediti su riviste culturali e antologie. Collabora come operatrice culturale. “Le cose erano ricche” è la sua seconda pubblicazione.

Post correlati