Passato

“Passato” è il titolo che abbiamo dato a queste quattro poesie di Federico Lotito. In copertina una foto di Ekaterina Astakhova tratta da Pexel, a uso gratuito
spolpa le ossa la notte
e fa a brandelli il passato
e anche se schiaccio a fondo
con in mano un pugno di mosche morenti
resto fermo sulla via d’uscita
è tutto chiuso tranne
l’unico taglio possibile
da lì proveranno a passare
coscienti della trappola
proveranno a vendere cara la pelle
ronzando ad orecchie ormai
sorde alla lusinga di una strada
pulita dai peccati
non spetta nessuna ricompensa
non c’è nessun merito
vuotiamo il sacco negli adeguati spazi
attenti a menzognere raccolte punti
aspetta la morte fumando
davanti all’entrata del bar
l’uomo non ricorda il suo nome
eppure nel luccichio della sua vetrina
lo teneva stampato
qui è scritto come mi chiamo
io non riesco a dirlo
tieni è l’ultimo rimasto nella giacca buona
il biglietto da vista nelle rughe
profonde che implorano un drink
– so che non dovrei –
ma sediamo qui e parliamo
lasciamole aspettare un po’
le nostre destinazioni
mia nonna non parla più
eppure ha insegnato migliaia di parole
forte mi stringe il braccio
nella foto di compleanno
mia nonna – l’altra – ravviva
il braciere con la mano
non c’è più sangue nelle dita
così lontane dal cuore
mia madre si inginocchia
una mattina di giugno ma non prega
non bevemmo insieme a natale
mio padre era andato da tempo
senza mai uscire da noi
ci era riuscito bravo com’era
luigi non mangiò più
voleva andasse così nessuna resistenza
per un giorno ancora
me ne sto fuori da tutto e non e ne dolgo
provo a cercarli ma non sono ancora riuscito
a parlare con loro
sorride la bambina
dalla scatola delle offerte
uno spicciolo di speranza
cade nel silenzio delle coscienza
il resto di un caffè bevuto amaro
non certo per mantenere la linea
da non confondere con quella
di un orizzonte ormai da tempo perduto
sorride la bambina
dalla scatola delle offerte
che altro potrebbe fare
ignara della nostra natura
nonostante tutto spera che quella moneta
non sia un fastidio sfilato di tasca
(tratte da “Presenze minime” – SECOP edizioni)
ha un sobbalzo la mia moto
non è un fosso quello che ho beccato
ma il residuo di una cena
finta o finita che sia è un maleodorante
passato che si affaccia dal sacchetto
guardo meglio e tante cene o pranzi
giacciono lungo la via che percorriamo convinti
di avanzare mentre restiamo inchiodati
alle croci delle quotidiane parole
racconto di un altro giorno fallito
tanti dicono fregatene e vivi
lascia anche tu i tuoi avanzi
io non ci riesco e resto a guardarli
residui di vite stanche:
un cartone una lattina una scarpa
senza il suo passo
davvero mi chiedo basti non pensare
tirar dritto e far finta di niente?
la moto reclama la strada
non ho voglia di correre ma vado
con le mani sul manubrio e gli occhi altrove
la strada è la stessa
io no
(inedita)
Chi è Federico Lotito?
Federico Lotito è nato a Corato, ha iniziato presto a scrivere poesie, ma solo nel 2015 ha pubblicato la prima raccolta di poesie ‘Gocce d’anima’, edita da SECOP edizioni. Le sue liriche sono presenti in diverse antologie.
Nel 2016 è stato ospite della XLVII Edizione del Festival Internazionale di Poesia “Smederevo’s poet autumn” a Smeredevo (Serbia); alcune sue liriche sono state tradotte in serbo dal poeta Dragan Mraovic e pubblicate nell’Antologia del Festival. E’ autore del testo teatrale “Don’t try – il mio Hank”, ispirato alla vita dello scrittore americano Charles Bukowski, rappresentato a Corato e successivamente in vari teatri di città limitrofe sotto la sua regia.
Nel 2018 ha pubblicato ‘E’ passato un silenzio’, SECOP Edizioni, sua seconda silloge di poesie. Nel 2020, insieme ai poeti Luciana De Palma, Alberto Tarantini e Nico Mori, ha pubblicato ‘Atti pandemici, quattro spiriti in quarantena’, opera di poesie e prose autoprodotta. Nel 2021 per SECOP ed, nella collana Paralleli poetici pubblica ‘Istanteternità’ una raccolta di poesie scritte a quattro mani con la poetessa Luciana De Palma e per Besa editrice un racconto inserito nella raccolta ‘C’era una nota in Puglia’. Nel 2022 pubblica ‘La punteggiatura non è il mio forte’, SECOP ed, una raccolta di racconti.
Nel 2023 ha portato in scena ‘Sempre madre, lavoro teatrale liberamente tratto dal film ‘Tutto su mia madre’ del regista spagnolo Pedro Almodovar.
È presente in diverse antologie di poesia e di prosa.
Collabora con la rivista letteraria on line ‘Zona di disagio’, diretta dal poeta e critico letterario Nicola Vacca e con la rivista cartacea ‘Correlazioni universali’, edita da Secop edizioni.
Nel 2024 sempre con SECOP edizioni ha pubblicato “Presenze minime” la sua nuova raccolta di poesie.
