Nel giorno di ottobre

“Nel giorno di ottobre” è una prosa di Martino Ciano. In copertina una foto creata con l’intelligenza artificiale
Nel giorno di ottobre, quando la pioggia ti bagnò, una piccola crepa si chiuse sul cuore. Le paure del bambino, l’abbandono e la solitudine, bussarono alla porta della casa abbandonata da tempo.
Il coraggio fu un pianto di pietra, pesante come l’acquazzone che scrosciava e deflagrava sull’asfalto. E tu, affacciato alla finestra, a supplicare a lui di entrare, di ripararsi, ché la malattia sarebbe stata dura da affrontare.
Nel giorno di ottobre, quando il cielo non mostrava limpidezza, hai velato gli occhi di un drappo doloroso. Aguzzavi i timpani verso l’oltre per ascoltare la ninnananna di una madre compassionevole: una dea mascherata che pudica si lasciava baciare dal sole.
A te le nuvole sembravano di cotone: tra i batuffoli disegnavi i tuoi occhi stanchi. Con il timore del domani hai benedetto il futuro, un ignoto soffio di dolore ti mostrò le cose perdute e quelle ancora da acciuffare. Affastellati, i tuoi sorrisi se ne stavano sospesi nel futuro immaginato, sperato, forse compiuto, forse incompatibile con il tuo tempo.
«Abbi cura di te» sentisti dire dal cielo di ottobre. «Non c’è rinascita senza accettazione di una morte». E ti lasciasti catturare dal vento.