Il quaderno dell’amore perduto. Valérie Perrin e gli eterni ricordi

Il quaderno dell’amore perduto. Valérie Perrin e gli eterni ricordi

Recensione di Letizia Falzone. In copertina: “Il quaderno dell’amore perduto” di Valérie Perrin, Nord, 2020

“Quel giorno, mi sono resa conto che è sufficiente toccarli, gli anziani, è sufficiente prendere loro la mano perché inizino a raccontare. Come quando si scava un buco nella sabbia, in riva al mare, e l’acqua risale in superficie.”

“Il quaderno dell’amore perduto” è un romanzo delicato e crudele allo stesso tempo. Fin dalle prime pagine si percepisce il passato e il presente di una storia che attraversa i giorni e gli anni, una guerra ed il destino, raccontata tramite i ricordi di un’anziana signora e le parole scritte di una ventenne con il dono di saper ascoltare.

Abilmente narrato in prima persona, alternando passato e presente, parte da un presupposto doloroso: l’incidente in cui due coppie hanno perso la vita lasciando i figli piccoli ai nonni, devastati dalla tragedia.

La protagonista, Justine, decide di indagare sull’accaduto; riuscirà a riannodare pazientemente i fili di una matassa molto intricata che nasconde una verità diversa da quella che appare. Vuoti di memoria, insicurezze, dubbi, fragilità ma anche tanta tenerezza, amore infinito e speranza; sono tanti gli ingredienti che l’autrice mette all’interno del suo libro e tutte le domande trovano la giusta risposta.

Con questo romanzo, Valérie Perrin costruisce un inno alla memoria e ai sentimenti autentici. Con una scrittura delicata e cinematografica, riesce a evocare le atmosfere malinconiche e poetiche di una Francia rurale, intrecciando mistero e dolcezza. Il romanzo non è solo una storia d’amore perduto, ma anche una riflessione sulla vecchiaia, sulla solitudine e sul potere salvifico delle storie.

In “Il quaderno dell’amore perduto”, la figura della nonna non amorevole, è controbilanciata da quella molto diversa di un’ospite della casa per anziani dove lavora Justine, Hélène, a cui si lega in modo particolare. L’anziana donna immagina di vivere su una spiaggia, e le racconta il suo grande amore perduto.

Justine annota la storia di Hélène e della sua famiglia su un quaderno. E impara ogni giorno ad affrontare il proprio dolore e a sperare in una vita migliore. Ci vuole forza, anche per lasciarsi il dolore alle spalle.

Negli ultimi anni spesso ritroviamo gli anziani tra i protagonisti dei libri, come se gli scrittori volessero rivalutare una figura che nella società è bistrattata. Gli anziani danno la speranza che manca ai giovani, mostrano un’esistenza ricca di momenti vissuti con coraggio e sono coloro che ancora tengono in piedi le famiglie, l’economia e le relazioni.

Un libro che tocca il lettore nel profondo, ricordandoci che le storie d’amore non finiscono mai davvero, se vengono raccontate.

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