Astrattismo e sperimentazione. Calì e la rivolta dei concetti
Articolo e foto di Martino Ciano
“Anni di studio e di pazienti prove, perché il passaggio dall’arte figurativa a quella astratta è un processo che ha le sue tappe”. Così Sara Luchetta, nome d’arte Calì, nel corso dell’incontro di domenica 12 marzo, tenutosi presso la Libreria Ubik-Victoria di Praia a Mare. La giovane artista è stata intervistata dalla giornalista Carla Sollazzo.
Una tela enigmatica, nella quale ognuno ha potuto leggere ciò che voleva, riflettendo sensazioni proprie o stati d’animo, ha fatto da cornice alla serata. Per Calì, che sta allestendo il suo studio a Scalea, l’opera traduce il mar Mediterraneo in una lapide. Si tratta di un chiaro riferimento a tutti i naufragi avvenuti, l’ultimo quello di Cutro.
Come detto, l’arte non è solo colore o visione, ma anche concetto; e proprio i concetti vanno alimentati attraverso lo studio. A dare una forte sterzata al suo modo di concepire la pittura è stato un libro, ossia “La caduta nel tempo” di Emil Cioran, filosofo romeno naturalizzato francese. Nel suo percorso di vita, l’uomo fa i conti con la quotidiana diatriba tra “creazione e distruzione”. In questo continuum l’individuo fa incetta di esperienze che lo formano, che lo annientano e che lo fanno risorgere e nelle quali apprende che da tutto può prendere le distanze, tranne dalla “condanna di essere sempre e comunque”.
“Misticismo, filosofia e arte”, una triade che si contempla facilmente nelle opere di Calì, il cui nome prende proprio spunto dalla dea indiana Kalì che sta su quella zona di confine in cui “vita e morte” coincidono. Importante anche l’appello che l’artista ha fatto a coloro che vogliono percorrere la strada della creatività.
“Non sopporto chi non parla delle proprie opere. L’artista non può tacere, soprattutto in questo momento storico deve comunicare. Non sono neanche d’accordo con la digitalizzazione dell’arte, perché ogni opera necessita del suo creatore e demandare questo compito a un algoritmo, vuol dire rinunciare all’arte stessa”.
Insomma, Calì crede nell’impegno dell’artista nel contesto sociale; contesto sociale che è anche il suo campo d’azione. Intanto, nei prossimi mesi le sue opere saranno ad Amsterdam, in Olanda.