Il diritto di fottersene

Articolo e foto di Martino Ciano
In un vecchio cassetto, quello in cui conservo taccuini e quaderni da viaggio, trovo ogni tanto appunti allegri. Uno di questi era ricalcato su un foglio a quadretti. A me i quadretti piacciono tanto, forse perché richiamano la razionalità mentale che spesso mi manca.
23 ottobre 2014 – Oggi dovremmo fottercene…
– Il diritto di fottersene è la possibilità che ognuno di noi ha di separare ciò che è importante da ciò che non lo è; questo ci aiuta ad allenare costantemente la nostra capacità di giudizio. Diventa snervante sapere i particolari o i dettagli di ogni avvenimento, perché per alcuni, anche per certe fonti, il particolare è solo un appiglio frustrante sul quale generare un evento che non c’è stato o non ci sarà.
– L’eccezionalità non è di tutte le cose, ma nel momento in cui ogni cosa appare “unica e irripetibile” o “eccezionale”, nulla è davvero importante o capace di cambiarci. Il bombardamento mediatico, la pubblicazione compulsiva di notizie non ci rende informati, ma succubi dell’ansia per fatti che tali non sono. Il diritto di fottersene è quindi la cura miracolosa nel mezzo di un sapere vanaglorioso, che smuove la mente verso orizzonti spessi come muri.
– La banalità spacciata come notizia è un’arma di distrazione. Distogliere l’attenzione, creare una superficiale curiosità che non serve. Il diritto di fottersene dovrebbe essere parte di una costituzione speciale, magari un testo dedicato alla nuova spensieratezza che polverizzi anni di tempo sprecato dietro a una attenzione maniacale e compulsiva per i dettagli superficiali.
La pagina interrotta…
L’appunto termina qui; nel resto del foglio c’è uno scarabocchio, ossia un insieme di linee che formano una specie di rosa, ma bisogna davvero avere fantasia per vederci una forma esistente in natura. Diciamo che quel giorno doveva essere successo qualcosa, dopo quasi dieci anni non me ne sono riuscito più a fottere, ma questa non è una notizia.