Giancarlo Germanà, Il sussurro dell’onda, Tipheret

Recensione a cura di Martino Ciano

Sentiamo spesso dire che “la civiltà viene dal mare”, perché lungo questo inquieto specchio azzurro si sono spostate popolazioni e civiltà. Per questo motivo, ogni volta che volgiamo lo sguardo su questa massa d’acqua senza confini, capace di ispirarci e di intimorirci, ci sentiamo parte dell’eternità. Osservare il mare è come guardare il cielo, tuffarsi in mare è come volare tra le stelle, solcare le onde è come farsi trasportare dal vento.

Giancarlo Germanà, archeologo e autore di questo affascinante saggio, ci prende per mano e ci porta lungo le vie “marittime” del sacro. Sono strade non sempre visibili, perché molti particolari si sono inabissati e vanno riportati alla luce. Quanti segreti cavalcano sulla cresta di un’onda. È un movimento eterno quello del mare, mai si è arrestato e mai si arresterà. E così partiamo dal “mito del Diluvio”, che ogni civiltà ha raccontato a modo suo, tanto da esser certi che esso sia stato un evento che è rimasto nella memoria collettiva dell’uomo.

Ci tufferemo poi tra le pagine dell’Epopea di Gilgamesh, il primo poema della storia che ha parlato di vita, di morte, di eternità e che confluirà in versioni più o meno edulcorate in altri testi sacri. E così l’Arca di Noè, la nave di Argo e tutte le civiltà che hanno solcato il “mare nostrum”, fino a giungere agli Shardana, il misterioso popolo del mare che mise in ginocchio l’Egitto.

E questo viaggio tra storia e mito, tra sapere esoterico e vie da percorrere, ci trasporta nel sacro e nel profano della conoscenza, perché se è vero che molte cose sono accessibili solo a coloro che sanno ricercare, è giusto ricordare che tutti si possono avvicinare a questi argomenti. Il libro di Germanà, infatti, non è per i soli addetti ai lavori, ma è un testo che ha il merito di divulgare un sapere ancora tutto da indagare proprio per il suo carattere “misterico”.

La patria comune dell’uomo è il mare. Questa massa d’acqua è capace di rapirci, di ispirarci, di unirci. C’è una storia più forte di quella conosciuta che non si basa su dogmi, ma su miti che nascondono in loro chiavi di lettura capaci di condurci verso un mondo di cui ancora oggi ignoriamo troppe cose.

Post correlati

1 commento

  • Come non pensare a Talete? Il principio che sub-stanthia tutto è l’acqua.
    Oggi la fisica quantistica ci parla della capacità biologica dell’acqua di cui è massimamente formato ogni organismo vivente.
    Il saggio del prof. G. Germanà è coerente con i principi che sono alla base del pensiero occidentale.

I commenti sono chiusi.