Arcana. “Vitriolum”, l’inizio di un percorso…

Arcana. “Vitriolum”, l’inizio di un percorso…

Articolo di Albino Console

Chi siamo, da dove veniamo e ovviamente dove ci porterà il destino? Sono tre delle domande che inevitabilmente l’uomo e la donna introspettivi si pongono a un certo punto del proprio cammino. Questo è il primo di una lunga serie di bivi che cambieranno il nostro destino. Alcuni proseguono con disinteresse, altri vanno alla ricerca della verità.

Alcuni, come chi vi scrive, intraprendono un percorso iniziatico di conoscenza presso scuole più o meno conosciute; altri, in realtà un numero davvero risicato, possono dire di aver visto la Luce.

Il gallo canta all’alba per destare il contadino, con lui inizia quel giorno in cui vedo il Sole sorgere ad est. Molto c’è da dire, molteplici i simboli da interpretare, ma l’inizio di ogni percorso ci vede certamente concentrati su quello che molti definiscono l’acrostico alchemico per eccellenza: il V.I.T.R.I.O.L.V.M.

“Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem veram medicinam” lascio a voi lettori la gioia di consultare il Castiglioni Mariotti. Ora passo alla “ciccia”. L’uomo per conoscere l’universo dovrà prima di tutto conoscere sé stesso, immergersi in quel putrido acquitrino di sentimenti malevoli che cela con un sorriso più o meno spontaneo e, come un sapiente scultore che con il suo scalpello mostra le bellezze contenute nel blocco di marmo dapprima informe, dovrà con fatica rettificare sé stesso e mostrare al mondo la versione migliorata di sé.

Il senso di giustizia muove l’uomo che dopo l’analisi di sé stesso ricerca il miglioramento, si spoglia di quella carne che appesantisce la sua essenza divina e cerca, al raggiungimento di un barlume di consapevolezza, quel ricongiungimento alla cosa unica da quella multipla. Perché la divisione è figlia di…

*In foto, Albino Console, Rispettabilissimo Maestro Venerabile della Rispettabile Loggia Lux Solis della Gran Loggia D’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori

 

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