Uno studio in rosso: una trama misteriosa ed avvincente
Recensione di Adriana Sabato. In copertina: “Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle, edizione Feltrinelli
Trovo il libro in soffitta fra vecchi testi scolastici e romanzi di ogni genere. Soffio via la polvere e riscopro un grande autore: Arthur Conan Doyle, lo scrittore inglese creatore del famoso Sherlock Holmes considerato tra i fondatori del genere giallo e fantastico. Il genere del racconto giallo e le trame un tantino misteriose mi hanno sempre attratto trascinando la mia fantasia in realtà non del tutto immaginarie, con quella giusta dose di suspence che non procura ansie immotivate. E la mente spazia superando sovraccarichi alle volte eccessivi: meglio non depauperare le risorse naturali.
Il libro si divide in due parti che raccontano due storie diverse, ma collegate tra loro. Si narra inizialmente l’incontro tra Sherlock Holmes e Watson, il primo dotato di una mente molto acuta e il secondo un ex militare dell’esercito britannico. Entrambi sono in cerca di un alloggio e decidono di andare a vivere insieme. Intanto gli agenti di Scotland Yard presentano a Holmes un nuovo caso di assassinio, in cui il corpo fu ritrovato in una casa abbandonata. Analizzando il caso, grazie anche alla presenza del nuovo amico Watson, Holmes riesce a trovare quasi subito la risoluzione del crimine, aiutato anche da piccoli dettagli che gli agenti si lasciano sfuggire.
Uno studio in rosso è un libro adatto a chi ama trame intriganti e misteriose, ma allo stesso tempo possiede anche il fascino di un buon racconto giallo. È molto coinvolgente soprattutto grazie alle deduzioni, ai ragionamenti e alla logica di Sherlock Holmes, che rendono partecipe il lettore al racconto e lo spingono a indagare insieme a lui: tali deduzioni e modi di ragionare all’inizio sembrano infondati, ma successivamente si rivelano perfette in ogni singolo particolare.
Inoltre ciò che rende interessante la lettura è l’utilizzo della suspence che lo rende più emozionante ed anche l’uso di flashback e descrizioni scientifiche fatte nei minimi dettagli.
Di seguito, un passaggio dalle pagine finali del libro in cui il colpevole, scoperto e assicurato alla giustizia, ha reso piena confessione. Watson, non ancora soddisfatto, vuole conoscere da Holmes il modo in cui lo smascheramento è stato possibile. Ecco come Holmes ricostruisce il proprio ragionamento: Le ho già spiegato che le circostanze fuori dal comune, di solito, rappresentano una guida anziché un ostacolo. Nel risolvere un problema di questo genere l’essenziale è saper ragionare a ritroso. Questa è una tattica utile e saggia, ma pochi se ne servono, forse perché, nella vita di ogni giorno, è più pratico fare seguire al ragionamento la direzione del tempo.
La lettura è molto scorrevole e il romanzo è veramente avvincente. Consigliata vivamente la lettura agli appassionati del genere giallo e poliziesco.