The walking dead
Articolo di Letizia Falzone
Dopo 11 stagioni, 12 anni, 177 episodi e innumerevoli morti, il finale di The Walking Dead ha segnato la fine del dramma zombie della AMC e, come suggerito dal titolo “Riposa in pace”, non tutti ne sono usciti vivi.
Nell’ultima puntata si celebra il passato, si ricostruisce il presente, si guarda al futuro. Come da tradizione della serie, lo si fa con un insieme di speranza e timore.
Ma il vero finale di The Walking Dead è l’accettazione che non ci sarà mai una fine. Il mondo conosciuto un tempo è crollato e con lui tutte le sue regole stupide, che non bisogna più rincorrere. Le persone si faranno sempre del male. I morti continueranno a mangiare i vivi. Le città continueranno a crollare e ci sarà sempre qualcosa da ricostruire.
Ci sarà sempre l’amore di una madre, di una combattente come Rosita. Ci saranno sempre le persone come lei, quelle che non combattono per sé stesse, ma per Coco e per quei due uomini preziosi che la guardano dalla finestra, incapaci di agire se non con la sua stessa forza. Ci sarà sempre la sincerità, come nella collaborazione tra Maggie e Negan, come nel loro perfetto dialogo finale. Ci saranno sempre le lacrime di un addio, dei sogni infranti, dei momenti perfetti da assaporare. Ci sarà sempre una grande famiglia disposta ad allargarsi ancora di più. Ci saranno sempre gli insegnamenti, gli errori da cui imparare.
Padre Gabriel va ad aprire i cancelli sapendo che potrebbe costargli la vita, al contrario di come a suo tempo chiuse le porte in faccia ai fedeli della sua chiesa. Pamela non viene uccisa per rispettare fino in fondo la volontà di chi ha voluto una famiglia così unita, per fare fino in fondo ciò che è giusto. Daryl parla ed emette una sentenza “Noi non siamo i morti che camminano” al contrario di quanto disse Rick in quel fienile prima di arrivare ad Alexandria.
E ci sarà per sempre l’eredità di chi ha lasciato a quella famiglia un pezzo di sé. Vediamo i nomi sul muro di Alexandria, il muretto del Commonwealth con le targhette. Eugene che ha dato il nome “Rosie” a sua figlia. Il Governatore Ezekiel che riprende il posto che gli spetta nella società.
E infine… ci saranno sempre le persone disposte a combattere, a continuare a camminare, quelle che non si sono fermate e che gli autori ci hanno promesso che rivedremo. E’ a loro che lascio le parole finali, mentre in lontananza scorrono i volti di tutti coloro che hanno formato il meraviglioso mondo di The Walking Dead.
Il dialogo intrecciato tra Rick e Michonne fa pensare a una sorta di epistolario che entrambi stanno tenendo impresso in un diario. Le loro parole, talmente forti e talmente convinte, si sovrappongono in alcuni punti.
Mentre cerchiamo di capire quali vicende siano intercorse lontano dagli eventi principali, è evidente che non vedremo l’epilogo di questa chicca finale. Gli autori hanno sfruttato il momento per lasciare la storia in sospeso. Lo sguardo di Rick Grimes è tornato sullo schermo, come molti di noi volevano. Quegli occhi hanno di nuovo infiammato i nostri cuori.
“Ricorda ciò che ti ho detto, quello che ti ha detto lui. Tienitelo stretto al cuore, è vero. Per sempre. Siamo quelli che sopravvivono. “
The Walking è finito. Così.