Sulle spalle di un uomo

Sulle spalle di un uomo

Racconto e foto di Giuseppe Gervasi

La chiesa immersa nel suono di campane fuse risvegliò un vecchio e caro ricordo. Quei due fratelli sulle spalle degli uomini attraversavano la porta di legno.

Le campane a festa e i fogli colorati spinti dal vento si appoggiavano sui corpi di fedeli in lacrime, disperati dal possibile che, diventando irrealizzabile, li ha spinti a credere o semplicemente a sperare.

Al centro stava un uomo minuto: un direttore d’orchestra. I bimbi tra le mani, prima a destra, poi a sinistra e infine, in alto: l’applauso della folla. Uomini, donne e bambini gitani a ballare ai loro piedi, sudore e fede a fondersi tra loro. Un ragazzo regalava i biglietti della fortuna estratti dal delicato becco di un pappagallo e una donna anticipava il futuro dimenticandosi del presente.

Mezzi uomini che avevano perso gli arti del corpo pregavano, piangendo e ridendo. Tra le mani di esseri impietriti, braccia, gambe, seni, teste e cuori di cera lavorati ad arte. Insieme a foto d’altri tempi donavano speranza medica, ma una vecchia moto smarmittata intimorì ogni ricordo.

Post correlati