Spazi poetici. Ecco “Nuda” di Doris Bellomusto
Articolo di Martino Ciano
Nuda è la raccolta poetica di Doris Bellomusto. “Le poesie – si legge nella quarta di copertina tratta dalla prefazione di Ilaria Grasso – rispondono appieno all’etimo dell’aggettivo che l’autrice sceglie per dare il nome a questa raccolta. “Nuda” è il femminile dell’aggettivo “nudo”. Ciò che andiamo leggendo è privo ornamenti, ma è ricco di immagini e accostamenti inconsueti come Kurt Cobain e una scacchiera. L’io lirico risponde appieno al senso figurato della nudità di questi versi, perché sono versi schietti, semplici. Se ne avverte la purezza, suo malgrado”.
Doris Bellomusto si è laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna materie letterarie presso il “Liceo G. Pascoli” di Barga, in provincia di Lucca, dove vive dal 2011. Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di poesie “Come le rondini al cielo”, edizioni “Tracce”, pubblicata nel Marzo 2020; Fra l’Olimpo e il Sud, Poetica edizioni, Luglio 2021; Nuda, Ladolfi editore, Giugno 2022.
Ed ecco un piccolo “assaggio” di Nuda.
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Un seme
Non ho la severa pazienza della rosa
nessuna spina a difesa del mio cuore
in me non c’è la grazia della furente mimosa
né conosco il segreto fiorire del croco
non aspetto la fioritura audace del mandorlo
né mi attendono più i fiori del ciliegio
non so essere fiore né frutto
non c’è nessun segreto
giardino nei miei anfratti
solo ciuffi d’erba
disobbedienti al cemento urbano
dei miei giorni.
So, forse, essere un seme
un seme piccolo
nel becco giallo di un merlo
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Un canto senza voce
Nello sciabordio del mare
la ruvida carezza dell’amore
onda quando nasce
risacca quando muore.
L’ amore è un canto senza voce.
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Eclissi
Nero nell’eclissi
il sole spezza
il pane che ho nel ventre.
Nel mentre a denti stretti
addento il tempo
e morte morde amore
al mio risveglio