Se poi parliamo di San Sago di Tortora…

Articolo di Martino Ciano

È bene raccontare questa strana vicenda dell’impianto di trattamento rifiuti pericolosi e non di San Sago di Tortora che se ne sta in un’area protetta, quella della Valle del Noce. Un territorio si ribella, ma la burocrazia se ne frega, per lei è una questione di priorità, di proprietà, di pareri. A Tortora, il paese nel quale abito, si lotta da decenni contro questo impianto, ma è lì e chissà per quanto ci resterà.

Nel 2013 fa la magistratura lo ha bloccato, poi c’è stato un processo, tutti sono stati assolti. Non c’è stato nessun disastro ambientale, ma nel mezzo alcuni capi d’accusa sono caduti in prescrizione e allora qualcuno pensa che può essere riaperto.
La storia dell’uomo è fatta di interpretazioni e grazie a esse anche il peggior crimine può diventare un atto di santità. E allora, cambiamo registro e parliamo secondo i termini della santità. Magari, quello andato in scena è stato un processo di canonizzazione. In democrazia sono ammesse opinioni e interpretazioni, quindi San Sago è un impianto che potrebbe creare ricchezza, posti di lavoro e potenziamento del Dna degli autoctoni. Le popolazioni della Valle del Noce potrebbero ricevere benefici incredibili, magari l’immortalità. Pertanto, benvenuto San Sago, riapri per noi e per il potenziamento della specie.
C’è una classe politica che andrebbe processata, diceva Pasolini. Non voglio tanto, ci mancherebbe. Pasolini però sapeva ma non aveva le prove, noi addirittura abbiamo anche quelle. C’è infatti una relazione corposa, inviata agli uffici delle regioni Calabria e Basilicata. Verrà letta e verrà valutata. Per il momento ha fatto rinviare la prima seduta della Conferenza dei servizi che doveva svolgersi presso la Regione Calabria. Si sarebbe dovuto discutere del riesame di un parere ambientale, vi evito l’acronimo e a cosa serva per davvero, è una questione tecnica e i tecnicismi sono rebus irrisolvibili per noi comuni mortali.

Ora festeggiamo, un po’ di ottimismo non fa male a nessuno, ma l’esito di tutta questa storia è nelle mani di Dio; vedremo quale. Intanto, qualcuno usa il verbo Fottere per indicare possibili variazioni sul tema. Tutte teorie, sia ben chiaro, ma siamo in democrazia quindi ogni teoria, anche quella più fantasiosa, può essere pronunciata. Fottersene o Essere fottuti è linguaggio da strada, sottolinea che la qualità primaria della natura umana è l’egoismo.

Il popolo non vuole la riapertura dell’impianto, ma la gente non ha voce in capitolo. Che ne sanno le persone degli articolati cavilli burocratici e dei loro poteri magici. Anche noi saremo trattati come rifiuti pericolosi, come legittimi proprietari del nostro no avvelenato. Saremo depurati… depurati d’ogni opinione, d’ogni interpretazione. Anche questa è una interpretazione.
Ma una verità ce la possiamo dire: abbiamo sbagliato tutto, permettendo troppo!

Per il momento ci è andata bene… Così dicono.

Post correlati