Cosa si legge da altre parti? Scopriamo Kristina Sabaliauskaitė

Cosa si legge da altre parti? Scopriamo Kristina Sabaliauskaitė

Articolo di Fabio Izzo. In copertina: “Kristina Sabaliauskaitė” di Leśniowski, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

L’Europa unita ha fatto la fortuna di molti, ma per alcuni, a dire il vero, poco o nulla è cambiato visto che, le lingue minoritarie, in mercati fortemente globalizzati, come quello italiano, trovano poco spazio.

Si legge poco e si legge solo in zona di comfort. Così la letteratura, seppur di altissimo livello, da noi non arriva, come nel caso di Kristina Sabaliauskaitė, esempio più eclatante, della poca voglia di scoprire del mercato italico. Kristina Sabaliauskaitė è nata a Vilnius e vive a Londra. Tradotta in Inghilterra, in Francia, in Lettonia, in Polonia, In Estonia e in Olanda, da noi, inutile dirlo, praticamente non esiste. Non è bastato nemmeno l’endorsement del premio Nobel, Olga Tokarczuk per permettere al lettore italiano di vedere quel che leggono gli altri.

Cosa si legge di là. Di là, in pratica, è il mercato editoriale che esiste al di fuori delle catene degli autogrill e della fantasia spiccia da Netflix. La Sabaliauskaitė ha fatto il suo debutto letterario nel 2008 con un romanzo storico, diviso in 4 parti, intitolato “Silva Rerum” che racconta la vita di una famiglia nobile negli anni che vanno dal 1659 al 1667. Questa saga è diventata, col tempo, un bestseller da 19 edizioni. In patria fu definita come “un evento letterario” e “un fenomeno culturale acclamato dal pubblico”.

In questi quattro capitoli, la famiglia Nawoysz, di generazione in generazione, attraversa la storia del paese baltico, dalla Peste alla fine del Commonwealth polacco lituano. La complessità del testo, così come la cura dei dettagli storici, non hanno di certo fermato i lettori lituani tanto che, nella capitale, sono stati effettuati anche dei tour dedicati ai luoghi descritti in questa tetralogia. Nel 2012 Baltos Lankos ha pubblicato una raccolta di racconti intitolata “Danielius Dalba & kitos istorijos” (Danielius Dalba e altre storie). Otto racconti che spaziano dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, immortalando la Vilnius polacca, ebraica e sovietica, l’ emigrazione lituana e i traumi storici del passato.

Nel 2015, tre di questi racconti vengono presentati in “Vilnius Wilno Vilna: Three Short Stories”. Confesso di averla scoperta con questo volume, in lingua inglese, tradotto Romas Kinka, illustrato con fotografie di Jan Bułhak e Romualdas Rakauskas, e pubblicato da Baltos Lankos. In tempi più recenti, siamo nel 2019, viene pubblicato il libro l’”Imperatrice di Pietro”, un romanzo sulla moglie lituana di Pietro I, Martha Helena Skowrońska, l’ imperatrice di Russia Caterina I. Il romanzo ruota intorno alle ultime 24 ore di vita dell’Imperatrice, racconta la storia del suo matrimonio e dello scontro culturale tra Oriente e Occidente alla luce delle riforme di Pietro I.

Inutile dire che, ancora una volta, il successo di pubblico è stato grande. Parliamo di 7 edizioni in 6 mesi. Nei Paesi Bassi, il secondo volume di “Pētera Imperatore” si è aggiudicato il premio di libro dell’anno: “un perfetto romanzo storico”, “una simbiosi di accuratezza storica”, “un approccio psicologico ed emotivamente coinvolgente”, “una biografia che ha il vero sapore e il vero profumo della letteratura”

Il suo stile letterario è stato paragonato a quello di Umberto Eco, Hillary Mantel e Marguerite Yourcenar. In Lettonia ha ricevuto critiche entusiastiche, tanto da arrivare a essere paragonata a Salman Rushdie. I primi due volumi della saga di Silva Rerum sono state inseriti nella lista dei 100 libri lettoni più amati di tutti i tempi (l’unico libro di un autore lituano presente nell’elenco). (Pētera Imperatore, Part I, 2020) è diventato il primo libro lituano a raggiungere il numero uno nelle liste dei bestseller lettoni.

In Italia, la leggeremo mai?

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