La maschera dell’antieroe. Mitologia e filosofia dell’eroismo
Recensione di Martino Ciano. In copertina: “La maschera dell’antieroe” di Marco Favaro, Mimesis, 2022
Lo diceva già Umberto Eco che i fumetti non erano semplici vignette, ma un prodotto culturale che sintetizzava ancestrali enigmi che l’uomo non era mai riuscito a risolvere. Marco Favaro con questo saggio non fa che ripeterci questa intuizione, andando nel profondo, rilevando nei protagonisti le metamorfosi sociali.
La maschera dell’anteriore mette a nudo questi personaggi che sono stati capaci di influenzarci, in quanto simboli di un ordine morale ed etico che si è modificato nei decenni. L’eterna lotta tra bene e male ha cambiato pelle diverse volte. I suoi protagonisti non sono rimasti sempre gli stessi, i loro caratteri sono stati plasmati dalle conquiste sociali e dalle aporie insite nel potere.
Mutanti che vogliono essere accettati dagli uomini; eroi considerati criminali; paladini della giustizia che usano metodi violenti; atti di prevaricazione che pongono questi protagonisti al di là del bene e del male. Tutto ciò è stato rappresentato negli ultimi ottant’anni, anche in maniera sibillina. Gli eroi e i villains insomma sono personaggi che ci pongono dei quesiti, che sfidano la nostra logica, le nostre regole, che assumono un’aura di epicità incarnando le nostre tendenze e le nostre paure.
Sono dei moderni totem su cui si appiccicano i nostri cambiamenti sociali, il nostro modo di pensare? Forse. Favaro è uno studioso attento e scrupoloso; chiama in causa filosofi, teologi e storici, cita studi già effettuati, ma prende anche in considerazione i sentimenti del nostro tempo.
Da difensore dello status quo, dell’etica sociale, nonché delle istituzioni, il supereroe man mano prende sempre di più le sembianze dei cattivi che combatte, mostrando le proprie ferite, le sue fragilità, i sensi di colpa legati a un ruolo che non vuole. La sua metamorfosi rivela sempre più un eroe che si fa antieroe, un essere umano che attraverso la violenza impone la propria volontà in maniera simile a quella del cattivo di turno. Così, nelle moderne versioni di Batman, i cattivi non sono criminali che minano la tranquillità sociale, ma proiezioni dei lati oscuri dell’uomo pipistrello.
Favaro dedica molte pagine anche alle supereroine, leggendo nella loro emancipazione un cammino simile a quello della loro controparte maschile. Una metamorfosi che è comunque frutto delle evoluzioni della società fallocentrica. Una ribellione indotta, quindi, nella quale la donna è eroina o per concessione o per imposizione del supereroe. Si pensi al modo in cui viene anche rappresentato il corpo.
Lo studio di Favaro scandaglia dal vestiario, alle maschere, dalle questioni di genere a quelle sociali. La finalità è quella di giungere a una lettura approfondita del fenomeno “supereroistico e antieroico”, capace di suggerire al lettore degli importanti spunti di riflessione.