Le età di Marta. Un romanzo collettivo sullo sfondo di una imperscrutabile Venezia
Recensione di Maurizio Carvigno. In copertina: “Le età di Marta” di Diana Chiarin, Teresa Dal Borgo, Vittorio Levi, Annarosa Manetti, Auretta Paliotto e Carol Partridge, Helvetia editrice
Spesso Venezia, con la sua incommensurabile bellezza, è stata la quinta letteraria ideale di romanzi e racconti inimitabili, aggiungendo il suo imperscrutabile fascino di una città che si specchia in acque immortali, al magnetismo della scrittura.
In questo solco, dove bellezza e letteratura scorrono placidamente accanto, abbracciandosi come fa l’acqua della laguna con quella di un mare vicino e al tempo stesso lontano, si inserisce pienamente Le età di Marta, una storia veneziana, convincente esperienza di scrittura collettiva, romanzo a più mani pubblicato da Helvetia, raffinata casa editrice, il cui ricco e composito catalogo è indissolubilmente legato alla meravigliosa Venezia.
Le età di Marta, prima ancora che un bel romanzo, è un’originalissima scommessa, pienamente vinta, da parte di cinque scrittrici e uno scrittore (Diana Chiarin, Teresa Dal Borgo, Vittorio Levi, Annarosa Manetti, Auretta Paliotto e Carol Partridge); sei voci diverse per estrazione sociale e luogo di nascita (Annarosa Manetti, ad esempio, è romana, Auretta Paliotto, invece, è originaria della terra di Peppone e Don Camillo, mentre Carol Partridge, viene, addirittura, da Londra) ma tutte innamorate di Venezia.
Mani diverse, vero, ma che regalano al lettore una storia polifonica, punto d’approdo di un iniziale percorso di lettura e scrittura creativa nato nella biblioteca della Giudecca, luogo iconico per i veneziani perché, come ha scritto nella prefazione il curatore del libro Roberto Ferrucci, nascere e crescere sull’isola della Giudecca «non è affatto la stessa cosa di essere nati a San Marco o Cannareggio». La Giudecca, infatti, rappresenta una peculiarità, un’originalità difficilmente rintracciabile in altri luoghi di Venezia. E alla Giudecca è nata e cresciuta Marta, la protagonista del romanzo, di cui seguiamo letteralmente la crescita, le tappe delle sue età.
Personaggio decisamente multiforme, Marta si palesa nelle varie fasi della vita attraverso l’originale punto di vista di ognuno dei sei autori che si dipana in dieci capitoli (due dei sei autori scrivono due capitoli ciascuno) dieci tappe che scandiscono il tempo di una ragazza che cresce nelle pieghe del libro, diventando, infine, donna.
Marta è stata concepita al principiare di un tramonto di un pomeriggio di fine ottobre, sullo sfondo di una città, Venezia, dove nascere è un privilegio e vivere un’avventura.
Dalla passione per la navigazione, è una vogatrice provetta, a quella adolescenziale per Riccardo, forse il ragazzo giusto, nonostante molte persone vicino a lei cerchino di dissuaderla, smontando quel suo incipiente, romantico entusiasmo, lo stesso con cui partecipa convintamente al Venezia Pride, in ossequio al motto dell’amata e vulcanica nonna Fosca, altro filo conduttore del libro, che amava ripetere una frase che dovrebbe essere una sorta di mantra per tutti noi: «Più diritti per tutti, più diritti anche per me».
Ma Marta cresce e diventa la donna che alla soglia dei quarantacinque anni, ancora single, desidera avere un figlio e pensa di farlo con Luciano, un suo amico gay, l’uomo giusto, di questo ne è assolutamente certa, per compire questo passo.
Prima ancora, tuttavia, della trama, Le età di Marta piace per l’originale polifonia letteraria, una rarità in un mondo, quello dei libri, dominato dall’individualismo, una pluralità di scritture che pur riflettendo le differenti modalità espressive dei sei scrittori che animano questo bel libro, risulta sempre armonica, un’orchestra che suona melodiosamente all’unisono, regalando piacevoli, multiforme emozioni, una iniziale polifonia che, grazie alla magia della scrittura, si fa semplicemente monodia.