Rinascita, tu…

Rinascita, tu…

Racconto e foto di Wanda Lamonica

Ogni volta che lavo questo piatto di ceramica blu, mi vieni in mente tu. E quando poi lo asciugo, quasi lo lucido, perché mi ci vuole tempo, per ricordarmi bene di noi, di quella volta, al mercatino serale sul lungomare. Era Pasquetta e stavamo bene. Avevamo qualche granello di sabbia nelle scarpe di tela e, sugli zigomi, la prima scorta di sole. Un’ora di viaggio, tre macchine e una comitiva gioiosa. Un Super Santos comprato al primo autogrill e la conta di Tic e Tac per chi potesse tenerselo fino a destinazione.  

E poi l’arrivo al paese, il pranzo tutti insieme. La pineta e il suo abbraccio balsamico. Le smorfie di Ilaria e i pensieri di Aldo, così papaverico. Il cibo da pic nic nelle vaschette d’argento, il sartù godurioso di Assunta e la pastiera vegana di Santo.

Era la nostra prima settimana insieme. Quant’è bello iniziare a scoprirsi. Quant’è bello, soprattutto, iniziare. Giocare, cercarsi, crescere subito in amore.

E poi, ti ricordi, sempre quella sera, la nostra passeggiata prima di tornare tutti a casa?

Ci eravamo allontanati dal gruppo. Ma stavamo già oltre, soltanto noi due, ancor prima di partire.

Nodose, le tue dita. Ogni stretta, un verso amabile, mio dolcissimo poeta. Dicevi che ti inebriava il colore dei miei capelli e il modo che avevo di dirti Va be’. Ti divertivi ad allargare con le dita lo strappo dei miei jeans sul ginocchio, e ricucirmi quello dell’anima, ormai diventata seta.

“Ti piace quel piatto?”, mi chiedesti mentre guardavo, curiosa, alcuni oggetti in una bottega d’artigianato.

“Sì. Mi ricorda i tuoi occhi”, risposi arrossendo…

La signora ce lo avvolse nella carta bianca. Lo pagasti subito, per regalarmelo in fretta.

“Siate sempre felici, come in questo momento”, ci raccomandò la donna.

In fondo, tutto mi parla di te, non soltanto questo piatto. Ad esempio, quest’uovo di Pasqua di cioccolato fondente, la canzone che ci faceva ballare tanto, i papaveri e le margherite bianche, le nostre conchiglie che custodisco tra i gioielli, tra le cose più amate.

Sei in quel battito in più, che così spesso mi fa sobbalzare il petto. Mi parla di te il tuo profumo che, come allora, mi fa ancora impazzire. Molto.

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