Tocco il tuo respiro
Poesia e foto di Giuseppe Gervasi
Non avere paura
anche se scende la sera.
La luna indica sempre la via.
La notte è lunga
e la pioggia bagna i pini di Roma.
Squilla la sveglia,
un taxi qualunque
tra le strade deserte
mi accompagna da te.
Ancora una volta l’attesa,
un andare su e giù
di camici verdi, di valigie
e buste di plastica nelle mani
di volti tristi e preoccupati.
Le porte si chiudono,
un leggero suono ne apre una.
Arriva da lontano una lettiga,
accarezzo i tuoi capelli,
uno sguardo, un sorriso:
si chiude la porta.
Sedie vuote,
le mani curano corpi
pieni di dolore.
Ancora una volta
l’attesa del vivere,
ancora una volta.
Il mio battito
come onde del mare
sbatte sugli scogli della vita.
Non mi muovo
e attendo il tuo respiro.
Nelle mie mani
la tua fede nuziale attende
una nuova promessa di vita.
Ti sento vicina.
Tocco il tuo respiro,
sogno il tuo respiro:
ancora una volta.