Regole per essere “sadici” piangenti

Regole per essere “sadici” piangenti

Articolo di Martino Ciano

Nessuno riposa per davvero nel paese della lieta dimenticanza, in cui persino un uomo ammazzato per strada non suscita indignazione, ma solo una timida repressione della rassegnazione in favore di un guizzo di protesta sui social.

E mentre scaraventiamo in aria parole e lettere di poca sostanza, con cui la circostanza viene però rispettata, così come l’idea “totalitaria” dell’innocenza fino al terzo grado di giudizio, si affossa ancora di più con il menefreghismo l’appuntamento con le scelte.

Gli intellettuali, si sa, sono impegnati con le loro lotte di classe. La categoria dello Spirito è qualcosa di liquido, a metà tra le classifiche di qualità dei libri, o dei film, o degli ultimi artefatti kitsch, e la Cinquina dello Strega che dovrebbe coordinare i gusti etici ed estetici del pugno di lettori occasionali che tutti gli anni si radunano intorno alle fascette.

E mentre si è perso il gusto di disquisire, di opinare, di gettare alle ortiche certezze che ormai risultano essere appassite, ci viene imposta la moda del consenso ammaestrato. Tutti i giochi di prestigio che il potere usa per dirigere la baracca sono visibili; ci sono anche alcune fiction popolari che ce li mostrano, eppure è tutto ben accetto, anzi molti non vedono l’ora di partecipare alla competizione.

Mentre nuovi stili di scrittura e di promozione dei libri, senza contare quelli che si sperimentano in tutti i campi artistici, vengono proposti in pochi attimi di TikTok, tra pentole, calamai, reggiseni, slip e citazioni prese a caso, risorge la sensazione che “tutta la storia sia una presa per il culo” e che presto la ragione e il senso critico si estingueranno.

Intanto, a ogni latitudine del mondo, qualcuno sgomita per vincere la gara della propria sovraesposizione social.
Questo eterno campionato chiede energia e spirito di sacrificio.
Per esempio:

  • Bisogna esprimere sempre l’emozione o l’umore del personaggio che si sta costruendo. Quindi, se il tuo debutto sarà da incazzato o da indignato, dovrai esserlo per sempre.
  • Devi utilizzare termini di massa, quindi il linguaggio corrente. Ogni neologismo, a meno che non entri nel giro di qualche giorno nei vocabolari on line, è bandito. La lingua ricercata, o semplicemente l’uso di termini che erano presenti nel parlato di qualche anno fa, possono essere causa di immediato insuccesso. Si retrocede nella categoria Boomer nel momento in cui si diventa pignoli e ragionevoli.
  • Devi essere il meno competente possibile su un argomento. Devi essere però un abile venditore di fumo, pure di quello stupefacente, per rendere appetibile il tuo profilo.
  • Studia bene le posture del corpo, perché ormai tra il popolo si aggira una certa mania per il mentalismo e per il minuzioso studio dei tic nervosi.
  • Detto ciò, bisogna anche ricordare che sempre meno persone hanno successo, a causa di un incremento dell’offerta quotidiana di influencer. Se ti può consolare, però, anche provarci aiuterà a costruire un’umanità omertosa e lobotomizzata.

Grazie per essere uno dei nostri.

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