Dalle labbra di Dylan

Dalle labbra di Dylan

Racconto in versi di Rino Garro. In foto Bob Dylan, via Wikipedia

Dalle labbra di Dylan è dedicato a Bob Dylan e scritto da lui stesso, visto che io non ho fatto altro che mettere insieme i suoi versi scelti dalle centinaia di canzoni che ha composto.  Mi rendo conto che la ‘trovata’ è piuttosto semplice, però credo sia efficace nel restituire lo sconcerto, la confusione e la ‘pazzia’ dei nostri tempi, e non solo nostri, considerando in quali anni Bob Dylan ha scritto le sue canzoni.

e dove sei stato, figlio mio diletto?
dove sei stato con questi occhi blu?
c’è una battaglia, là fuori, che infuria
che farà esplodere le finestre e farà tremare i muri
dov’è che sei stato?
i tempi stanno per cambiare, figlio mio,
babyblue

il nonno è morto la settimana scorsa
e adesso è sepolto tra i sassi
ma ne parlano ancora tutti
del terribile colpo che è stato
io però me lo aspettavo
lo sapevo che aveva perso il senno
quando su main street ha acceso un falò
e lo ha riempito di buchi a fucilate
se non fosse per te, figlio mio
non saprei neanche ritrovare la porta
non vedrei nemmeno dove mettere i piedi
che tristezza avrei addosso
se non fosse per te

ho messo, figlio mio, la scimmia sul trespolo
le ho ordinato di fare il cane
lei ha scodinzolato, ha scosso la testa
e invece si è messa a fare il gatto
che scimmia stramba, ma molto in gamba
c’è troppa confusione
ci deve essere un modo per uscire di qui
c’è troppa confusione, babyblue, non c’è pace
dicevano “ehi mister tamburino, play a song for me
non ho sonno, non ho un posto dove andare
mister tamburino, play a song for me
nella luce del mattino, dovunque tu andrai
sarò la tua ombra”
sì troppa confusione, figlio, niente pace

una volta tenevo montagne nel palmo della mano
e fiumi che ogni giorno vi scorrevano
dovevo essere pazzo
non ho mai capito cosa avevo
finché non ho buttato via tutto
ma allora ero più vecchio
sono molto più giovane adesso
dove vanno a finire i soldi?
sono qui a chiedermelo, figlio mio
dov’è che vanno a finire?
li do alla mia donna
e lei non ne ha già più
love è solo una parola di quattro lettere, figlio mio

porto occhiali da sole con lenti scure
e per portafortuna un dente nero
vado verso sud
oltre confine
dove una bella grassona
una volta mi baciò sulla bocca
sono molto più giovane adesso
love è una parola di quattro lettere
love è solo fuck, babyblue

non lo so ma mi hanno detto
che l’uomo col fucile dà la caccia a zoppi e malati
che anche il predicatore li cerca e non si sa chi arriverà per primo
mi hanno detto, figlio mio
che le strade dei cieli sono lastricate d’oro
non so se c’è niente di peggio
che i russi ci arrivino per primi
paura, eh?
Siamo degli idioti
è un miracolo se riusciamo a portarci il cibo alla bocca
troppa confusione, non c’è pace

figlio mio, ti starai chiedendo
di che cavolo parla questa canzone
ma forse sarai ancora più curioso di sapere
a cosa serve quest’affare che ho qui
dicono “ehi, mister tamburino, suonaci una canzone
non ho sonno, non ho un posto dove andare
mister tamburino, un’altra canzone”
che tristezza, se non fosse per te
figlio mio, babyblue

dalla torre di guardia, al tramonto, gialla la luna
rivedo il film della mia vita
so tutte le scene a memoria, sono passate così in fretta
ah, ma allora ero molto più vecchio
sono molto più giovane adesso
e tu, figlio mio, dove sei stato con questi occhi blu?
dove sei stato?
e dimmi che cosa vuol dire
essere solo,
non poter tornare a casa
un perfetto sconosciuto?
un sasso che rotola e rotola?
tu alzi la testa
e domandi “è questo il posto?”
e qualcuno, col dito verso di te, dice “è suo”
e tu dici “cosa, è mio?”
e qualcun altro dice “che succede cosa?”
e tu “mio dio, ma sono qui da solo?”
troppa confusione, figlio mio
niente pace

il vagabondo che viene alla porta
ha i vestiti che una volta avevi tu
accendi un’altra sigaretta, ricomincia da capo, figlio mio
dicevano “ehi, mister tamburino, play a song for me, ti seguirò in ogni dove”
sì, sono mister tamburino, il pifferaio magico
ti suono un’altra canzone
bussando alle porte del cielo
e adesso è proprio finita, figlio mio
occhi blu
babyblue

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