Diventerai padre

Diventerai padre

Racconto e foto di Giuseppe Gervasi

Lo sguardo di Cosimo, apparentemente indurito dalle folte sopracciglia, nere come l’iride dei suoi occhi, incrociò più volte, prima furtivamente e poi in maniera sempre più esplicita, quello di Marisol, i cui occhi grandi e dolci non esprimevano malizia, mentre le forme del suo corpo sinuoso avrebbero fatto perdere la testa a chiunque.

Non ci volle molto tempo per far accadere l’inimmaginabile: quella giovane ragazza argentina aveva regalato a Cosimo la sua vita. Il suo corpo, appena sfiorato dalle carezze e dal pensiero di poter amare per sempre, trovò rifugio in un altro corpo, giovane come il sentimento appena nato. La vita di entrambi cambiò, grazie a un sì indissolubile: racchiuso in una foto in bianco e nero, che nella pancia di un lontano comodino avrebbe fatto compagnia a una strana agenda di colore verde.

“Diventerai padre, sei felice?”

Cosimo per un attimo perse il respiro, si stropicciò gli occhi e dopo un breve sussulto del capo con voce tremante rispose:
“Sono felice, finalmente se Dio vorrà e se tu lo vorrai ricorderò mio padre”.
“Potrai ricordarlo, nel mio ventre batte il cuore di Giuseppe: tuo figlio.”

Marisol e sua madre Anna di nascosto poggiavano gli sguardi sul volto disteso di Cosimo. Era da tempo che non si sentiva così felice. Del resto, la vita gli aveva regalato poche gioie. Pochissime rispetto ai sacrifici fatti: la contentezza per un raccolto di olive tale da garantire il gustoso condimento per un paio d’anni alla sua famiglia, una vendemmia che diventava festa di ruga il giorno di San Martino, la frescura di un bagno nel ruscello in un torrido pomeriggio d’estate o il sapore dolce di un fico bianco assaporato all’ombra di un albero.

Immerso nei pensieri,
felice come non mai,
lascia andare il suo desiderio
e la speranza
di poter un giorno
accarezzare quella foto sbiadita dal tempo
in un cimitero di paese,
che guarda il mare.

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