Prima di ogni ricerca…

Articolo di Martino Ciano

Abbiamo condiviso e intrapreso strade che non erano le nostre; sapevamo di quale passione avremmo dovuto riempirci gli occhi, sicuramente non di questa compravendita di anime e di cuori che ci siamo appiccicati addosso.

Illusioni, nient’altro che di questi bagliori ci siamo fatti. Drogati di paura, schiviamo ogni tipo di confronto. Siamo soli per strada e in mezzo agli altri. Il lockdown non è finito, ma è ancora in vigore e rinvigorisce la solitudine. Di poesia, di parole nessuno campa, ci vuole altro; ci vogliono gesti, ma i gesti scarseggiano. In questi giorni sentiamo la necessità della pace, dei piccoli segni, ma avvertiamo la rabbia degli altri, alla quale noi rispondiamo con la nostra.
Siamo arrabbiati. Troppe aspettative tradite, l’accanita ricerca della felicità e della realizzazione personale ci ha illuso, ora abbiamo sonno e quando si stuzzica un assonnato, costringendolo a rimanere sveglio, quello reagisce con ira. Ecco, vorremmo dormire, ma qualcuno ci obbliga a restare vigili. Abbiamo compreso il tradimento, non siamo più disposti a perdonarlo, a passarci sopra, ma non riusciamo a fare valere le nostre ragioni. Forse non ci conviene, ci siamo compromessi troppo. Stremati dalla contaminazione delle idee, delle news, approdiamo sulle rive di sperdute isole di sabbia, indaghiamo sulle zone d’ombra degli altri, mentre tralasciamo le nostre. Con presunzione ci dichiariamo innocenti.
Il pensiero debole ci impone di vedere le cose da diversi punti di vista. È idea comune che non esistono verità assolute, non più, eppure dobbiamo crearle perché altrimenti annegheremmo nel caos. Sorridenti ci sfoghiamo contro il prossimo. Siamo convinti che ci capirà e lui, a sua volta, si aspetterà la nostra comprensione. Non la riceverà. È questa l’origine di tutte le guerre, di quelle che si combattono e di quelle che si combatteranno, di quelle in atto e di quelle che saranno dichiarate.
L’unico atto di ribellione, un cane che alza la zampa e piscia contro il muro incurante della folla che gli passa a pochi centimetri di distanza. Per il resto, è Natale, non soffrire più, canta un coro in lontananza.

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