Preferisco la partner al tutto. Stefano Cazzato nel suo “mosaico delle riflessioni”
Recensione di Domenico Maria Morace
Da poco uscita, per i caratteri di Giuliano Ladolfi Editore, l’ultima fatica di Stefano Cazzato, “Preferisco la Partner al Tutto” (pp. 97- 10 Euro), summa di una serie di Aforismi, radunati per questa pubblicazione, frutto di molti mesi di considerazioni incrociate, agganciate a molteplici spunti, dal particolare al generale. La lettura, dal mio punto di vista, è estremamente fluida pur se chiede, apertamente, una grande elasticità e capacità di adattamento agli stimoli continuamente proposti.
È, mi si perdoni l’audace accostamento, come trovarsi davanti a un ampio mosaico ricchissimo di toni e gradazioni cromatiche: visto a distanza il disegno è come se rappresentasse il microcosmo del nostro tempo: se ne intuiscono caratteri, contraddizioni, illogicità. Avvicinandosi a questa ampia parete mosaicata, si notano accostamenti di singoli frammenti che possono sembrare anche acrobatici, dissonanti e imprevedibili. Personalmente ho scelto tre gruppi di brevi riflessioni: a parere di chi scrive relazionabili al vuoto ideologico contemporaneo.
Brevi assaggi del libro
“Diete povere di Odio, mi raccomando!”
“Il Razzismo cresce a macchia d’odio”.
“Bisogna essere realisti: la gente ama la Fiction”.
“Ci vuole coraggio per dire ‘ho paura’”.
A questi toni, se ne agganciano di diversissimi, scanzonati, acutamente trasgressivi.
“Cercava la sua strada. Gliela trovarono”.
“Ci siamo lasciati, ma siamo rimasti atipici”.
“Sono indeciso tra l’Eremo e l’Harem”.
“Sinistra: più dell’Egemonia, poté l’Egomania”.
Non ritorno nel dettaglio a quello che individuo alle radici del genere dell’Aforisma. Mi limito a ricordare che almeno dai tempi di Ippocrate e dai suoi molti viaggi in Egitto, gli viene tramandata una forma di sapere che deve condensare in poche parole, pochissime righe, contenuti necessari e indispensabili, per curare i mali del corpo, e non solo quelli. E, al solito, il perfetto “ponte” tra Oriente e Occidente, passa alla Grecia Classica: e da lì, sempre in direzione Ovest, con il passare dei secoli. Per arrivare a Roma, fino al tempo moderno e contemporaneo.
Ciò che mi trasmettono queste considerazioni, in definitiva, è la continua ricerca, aggiornata al presente, di un individuo lucido, con una lampada, che entra in una grande aula buia, scoprendo al lettore frammenti di decorazione, immagini e suggestioni contrastanti, apparentemente sganciatissime: ma si tratta di gruppi, “famiglie” tematiche, che continuamente si incrociano, si intersecano. (Diogene nella Grotta, come partenza…e … e poi il nostro contemporaneo…ma sempre rimanendo, sotto sotto, Diogene: in cerca dell’Umano).
Altri Spunti di riflessione, appunto, come si dice della Armonia: “Concordia Discors”.
“A ciascuno il Suv”.
“Ognuno è artefice del suo intestino”.
“Molti fanno vacanze. Pochi viaggiano”.
“Alla nascita l’uomo è una pagina bianca, ma ne farà di tutti i colori”.
“Non ci sono più idee, ma idiozie”.
“Era preso dal cupio di soldi”.
“La Sinistra: dai Partigiani, ai Party”.
Considerazioni sulla “Vita di Coppia”:
“Lei era alticcia. Lui sapeva di tappo”.
“Era un uomo di pochissime parole e rarissimi pensieri”.
“Il problema non sono gli equivoci ma gli univoci”.
“Se non lo fai con le bone, fallo con le attive”.
Buona lettura.
“A mente aperta”.