In quell’istante

In quell’istante

Poesia e foto di Giuseppe Gervasi

Ci sentivamo in colpa
dentro il nuovo di un nido
appena aperto,
di un letto che troppe volte
era rimasto vuoto, freddo
o in ordine,
di mura che rare volte
furono baciate dal sole caldo
e furtivo.
Un giardino che ha visto crescere fiori colorati nel silenzio
di passi assenti e di voci lontane, bagnato da pioggia fredda
e ghiacciato da isolati
fiocchi di neve.
Ci sentivamo in colpa
innanzi alla vetrata
di un balcone quella sera
del 31 dicembre,
ad attendere la fine
di un anno imperfetto,
maestro di vita e di dolore.
A contare gli ultimi secondi
e a guardare
il cielo del nuovo anno accendersi di colori e speranza. Soli,
mentre il mondo viveva
e festeggiava.
Lacrime di gioia
o chissà di tristezza
per quanto stava accadendo,
si incrociavano sui nostri visi
e si perdevano nel buio. Capimmo in quei pochi attimi
che l’esistenza
era fatta di un respiro
e di un abbraccio di due corpi,
in una notte
madre di una nuova vita.
Fu in quell’istante
che il senso di colpa
partì per un lungo viaggio
e non fece più ritorno.

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