La poesia dei sensi

Racconto di Wanda Lamonica
Non so dirti ti amo. Ma standoti accanto, sento che va meglio. E non mi importa quanto tu sia lontano. Se mi manchi, io ti raggiungo.
Non so dirti ti amo. Ma tutte le orchidee del mondo non fanno Te con una margheritina in mano. La tua crostata tutta sghemba non ha rivali. Il tuo caffè bruciato, nemmeno.
Non so dirti ti amo. Ma conosco il tuo inferno e so come venirti a salvare. Potessi attingere gocce di gioia, le verserei solo nel tuo bicchiere. Potessi insegnarti a guardare un’altra luce, non avresti bisogno dei tuoi occhiali da sole.
Non so dirti ti amo. Ma so starti accanto. A due centimetri di distanza, non è detto che si stia vicini. Bisogna trasferirsi l’uno dentro l’altra, riconoscersi davvero nel profondo, scegliersi ancora, dopo ogni nuovo traguardo.
Non so dirti ti amo. Ma so restare. Ché dare una sbirciata alle anime e poi scappare, è cosa da vili. E poi, io, non lo saprei nemmeno fare. In compenso, so aspettare e, nel frattempo, essere gentile.
Non so dirti ti amo, però riesco ad improvvisare e fare dei tuoi bronci trampolini per gioire.
Non so dirti ti amo, però so farmi capire. Come un bacio, che non si dice, né si può descrivere, mentre lo si sta per dare. C’è una poesia dei sensi che non ha bisogno di parole.