Per sempre

Per sempre

Articolo di Wanda Lamonica

Non è più il mio posto, questo. Casa eri tu. Adesso è soltanto qualcosa con un tetto, qualcosa con me dentro.
Persino i nostri flaconi di profumo si osservano da lontano. Sistemati su due mensole diverse dello stesso bagno. Su di noi, non si incontreranno più.
Almeno hanno smesso di vantarsi con tutte le altre boccette, di essere stati loro, per primi, a farci innamorare.
Ti ricordi? Il porto, le luci bianche sciolte sul mare, la pizza tagliata a spicchi, il mio rossetto sul tuo bicchiere.
Manchi. Come manca il sole nel disegno di un bambino triste. Come manca il cielo ad un gabbiano che non può più volare. Come manca l’aria dopo una salita. Come manca una risposta ad una lettera baciata e mille volte spedita.
Mi piacerebbe vedermi con i tuoi occhi. Dovrei cercarmi tanto, lo so, per quanto sono diventata minuscola. Mi vedrei patetica, con le ginocchia sotto il mento e i fazzolettini di carta accanto. Mi vedrei sciatta, con la tuta da ginnastica e una matita infilata tra i capelli color tabacco.
E se per amore si mette da parte l’orgoglio, io adesso ne ho un’inutile scorta.
E se per amore io vi chiederò ancora permesso , non apritemi mai più. Perché mi starei illudendo un’altra volta.
E se per amore si sbaglia tanto, rimedierò sbagliando un pochino meglio.
E non esiste abbraccio perfetto, in una fine, per perdonarsi senza dolore.
Non esiste più spazio adatto, per stare insieme, con una angoscia nuova addosso, e riuscire a non soffocarci dentro.
L’amore è una clessidra con granelli di incanto. L’amore è un vento che non sa tornare indietro. L’amore è un bla bla bla che parte in quarta e, se fa silenzio, sbanda.
L’amore nutre, affama, ristora, stanca. Dicono che niente sia per sempre, se non la morte.
Ma io ho ricamato di eterno ogni emozione per te. E tu starai lì. Nel cuore, a tormentarmi.
Nel cervello, a punzecchiarmi i pensieri. Nello stomaco, a far nascere farfalle che dovrò far volare. Nella gola, a fermarmi le parole. Starai lì, ad occupare un qualunque posto, ma per sempre. A farmi bene, a farmi male. A non farmi più nulla, ma a riuscire, comunque, a farlo bene.
E nelle mie poesie, io sarò lì, a renderti immortale.

 

 

 

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