La Passione di Cristo. I quadri viventi di Belvedere Marittimo

La Passione di Cristo. I quadri viventi di Belvedere Marittimo

Articolo e foto di Adriana Sabato

Veri quadri viventi in itinere hanno realizzato sul Lungomare di Belvedere Marittimo la Passione di Cristo. Siti adatti ad accogliere le scene più cruciali: l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, l’ultima cena e l’istituzione dell’eucarestia, ma anche Cristo nell’orto degli ulivi e la via della croce hanno contribuito alla piena riuscita della rappresentazione. Momenti di intensa riflessione sul dramma della morte in croce e sul conseguente messaggio di speranza.

Simbolo di morte presso i Romani, la Croce è oggi diventata trasfigurazione massima dell’amore cristiano. In essa si concretizza la comunione tra cielo, terra e, contemporaneamente, l’abbraccio tra tutti gli uomini e le donne innamorate di Cristo e del suo Vangelo. La Croce, da simbolo di morte, oggi è diventata immagine di Vita. Simbolo di una Vita che risorge e che sconfigge il peccato e la morte. Perché, come disse don Tonino Bello, la Croce è una collocazione provvisoria e, dopo le tre ore dell’agonia, si corre verso la resurrezione e sul Golgota è divieto di sosta. Viviamo un tempo in cui sembrano trionfare ideologie di morte, sofferenze, violenze, odio: la Croce indica invece la speranza, un cammino diverso. Perché dietro ogni nostra croce quotidiana a confortare le nostre stanche spalle c’è e ci sarà sempre Cristo.

In una bellissima poesia brasiliana, l’anonimo autore si rivolge a Cristo, immaginando il cammino della Vita come una passeggiata in riva al mare. L’autore dice di vedere due orme sulla sabbia, le sue e quelle del Signore. E si conforta. Poi arrivano i giorni difficili, dove il pianto supera la gioia e i pesi sembrano schiacciare. E, in quei giorni, sulla sabbia vede solo due orme. E chiede al Signore perché in quei giorni lui non c’è. E il Signore, con sguardo d’amore e compassione, risponde semplicemente sono i giorni in cui ti ho portato in braccio…

Sono messaggi privi di limiti temporali che rinnovano perennemente lo spirito del cristianesimo e, al tempo stesso, la rappresentazione è divenuta sociale e universale nel momento in cui gli spettatori ne sono entrati a far parte fisicamente seguendo un percorso scenograficamente sviluppato per le strade della propria cittadina. Un vero successo.

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