Parapsicologia nel mondo antico. Eric R. Dodds e la “divinazione”
Recensione di Martino Ciano già pubblicata per Gli amanti dei libri
Le società del mondo antico credevano nella divinazione e in essa facevano rientrare anche altri fenomeni quali la telepatia e l’interpretazione dei sogni. Tutto ciò era perfettamente amalgamato con la vita quotidiana. Ciò che appariva misterioso e inspiegabile aveva la sua importanza, il suo perché.
Semplice superstizione? No, o meglio non solo questo. Dodds in questo studio raccoglie una dettagliata documentazione di tali episodi, lo fa tenendo in considerazione un aspetto: molti eventi paranormali che oggi vengono classificati in distinte categorie, prima erano parte dello stesso fenomeno e, come detto, né spaventavano né venivano banalizzati, anzi erano accettati.
Gli dei lanciavano i loro messaggi attraverso uomini che oggi sarebbero considerati alienati, dissociati. Pensiamo ai sogni premonitori, per Democrito essi erano effetto della penetrazione attraverso i pori della pelle di immagini che venivano trasmesse dagli uomini o dagli oggetti. Insomma, si dava a tutto una sorta di spiegazione scientifica nel nome di una dottrina che contemplava “un’unica coscienza” di cui era pervasa la materia.
Ma Dodds non compone solo una raccolta di testimonianze, traducendo in termini attuali fenomeni che prima non venivano rigidamente classificati, ma effettua anche una comparazione tra antichità e modernità. Egli infatti puntualizza che alcuni eventi cambino in base alla morale e alle regole sociali. Il suo studio quindi entra anche in quello sconfinato campo della psicologia delle masse e dei costumi.
Grazie a questo nuovo punto di vista, sebbene le ricerche di Dodds ricoprano i primi sessant’anni del Novecento, visto che lo studioso morì nel 1979, ci rendiamo subito conto di come il mondo greco-romano inseriva nel dibattito quotidiano ciò che oggi sarebbe stato facilmente catalogato come superstizione. La divinazione non era qualcosa di avulso o di insensato che avrebbe potuto turbare l’ordine o la ragione, ma era un dato di fatto che aveva la sua parte.
Tutto ciò nel nome di una totalità di cui l’umanità ha sempre fatto parte, anche quando ha cercato di staccarsene.